Amstaff, cane dall'indole docile o aggressiva? Il parere degli esperti

Di solito l’American Staffordshire terrier che non è addestrato all’attacco può avere problemi con altri animali, ma non con l’uomo

Il parere degli esperti. Dell’American Staffordshire terrier si dice e discute molto, più o meno sapientemente, circa, in particolare, ad una predisposizione violenta naturale dell’animale.

Origini della razza. A differenza della maggiorparte dei Terrier, l’American Staffordshire terrier non nasce in Gran Bretagna ma nelle colonie inglesi di Nord America e Canada (ModenaToday)

Ne parlano anche altri giornali

Assicurati quindi di offrire al tuo American Staffordshire Terrier ampie opportunità di arricchimento, esercizio fisico e giochi che mettono al lavoro il cervello e il corpo. «Amstaff cane pericoloso»: una errata reputazione. (Wamiz.it)

I due cani, forse volendo proteggere la bimba, hanno attaccato immediatamente la signora. Vagava in strada in stato confusionale, quando ad un certo punto si è avvicinata ad una villetta ed è entrata dentro. (Fidelity News)

(13 ottobre 2021). gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata La donna è morta in pochissimo tempo, scrive il quotidiano Il Resto del Carlino, nonostante il pronto intervento di un’ambulanza e un’automedica. (Sassuolonotizie.it)

La donna vagava in stato confusionale. Stando alle ricostruzioni emerse la donna pare fosse in stato confusionale, vagando nelle vie vicino casa, avrebbe finito per accedere al cortile privato di una casa all’interno del quale c’erano due cani di razza Amstaff. (Ultim'ora News)

A Tricase lo scorso 12 aprile 2020, un neonato di 8 mesi morì sbranato da un Corso. Ma a perdere la vita a volte sono gli stessi addestratori dei cani: come avvenuto il 20 novembre 2017 a un 26enne di Chivasso, Davide Lobue, sbranato dal bull terrier di un amico (LaPresse)

L'ultimo episodio di tanti: sono circa 70mila i casi di aggressione ogni anno, stando a un rapporto Codacons del 2017. Segui LaZampa.it su Facebook (clicca qui), Twitter (clicca qui) e Instagram (clicca qui). (La Stampa)