Putin firma la legge che gli consentirà di rimanere presidente fino al 2036

Putin firma la legge che gli consentirà di rimanere presidente fino al 2036. La legge, modificata con il referendum costituzionale, vieta a un presidente russo di rimanere in carica per più di due mandati.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che gli consente di presentarsi nuovamente alle elezioni per altri due mandati.

Pertanto il presidente Vladimir Putin e l’ex presidente Dmitry Medvedev possono candidarsi alla presidenza per altre due volte. (LA NOTIZIA)

Se ne è parlato anche su altri media

Si tratta della ratifica ufficiale a una legge che era già stata approvata dal Parlamento e che era stata oggetto del referendum costituzionale della scorsa estate. La stampa russa fa notare che, in caso di altri due mandati, Putin diventerebbe il leader più longevo della Russia dai tempi di Pietro il Grande, superando anche Iosif Stalin. (Ticinonline)

"Non parteciperemo a nessun programma se loro ancora tergiversano a farci avere Dna e gruppo sanguigno, dopo di che trasmetteremo tutto alla Procura". Nei giorni scorsi una trasmissione russa su 'Primo Canale' ha mostrato una ragazza di nome Olesya Rostova che, secondo la tv, potrebbe essere la figlia scomparsa. (Yahoo Notizie)

Telephone conversation with Crown Prince of Saudi Arabia Mohammed bin Salman Al Saud https://t.co/5gWLm5H1sa — President of Russia (@KremlinRussia_E) April 1, 2021 Alcune disposizioni di legge sono state elaborate sulla base di emendamenti alla Costituzione. (ilmessaggero.it)

Vladimir Putin ha firmato oggi la legge che gli consente di rimanere potenzialmente in carica fino al 2036. Secondo la precedente costituzione, il presidente russo, 68 anni, già al potere da più di due decenni, avrebbe dovuto dimettersi dopo la fine del suo secondo mandato consecutivo nel 2024. (Open)

A luglio 2020 il referendum da lui voluto sulla Costituzione russa gli aveva già assicurato di restare al potere fino al 2036 . (Il Fatto Quotidiano)

La legge era già stata approvata in Parlamento, dopo il referendum dell’estate 2020 (L'HuffPost)