Harvey Weinstein, la corte d'appello di New York ribalta la sentenza: processo da rifare

La corte suprema di New York ha ribaltato la sentenza che nel 2020 ha condannato Harvey Weinstein per stupro, stabilendo che uno dei primi e più importanti processi dell’era #MeToo è da rifare. Secondo la corte, il giudice che ha emesso la sentenza si sarebbe mosso in maniera impropria, ammettendo tra l’altro anche alcune testimonianze di donne che hanno mosso accuse che non facevano parte della causa, con l’unico obiettivo (secondo la difesa) di metterlo sotto una cattiva luce. (BadTaste.it Cinema)

Se ne è parlato anche su altri media

Si tratta, scrive il New York Times, di uno straordinario capovolgimento che però non altera le fondamenta del caso su cui si sviluppò il movimento #MeToo. La Corte d'appello dello stato di New York ha annullato la condanna di Harvey Weinstein nel 2020 per reati sessuali. (L'HuffPost)

La Corte d’Appello di New York ha cancellato la condanna al produttore di Hollywood Harvey Weinstein. Con una decisione di 4 contro tre, i giudici hanno ritenuto che le accuse e la condanna per violenza sessuale è da annullare poiché durante il processo il giudice ha compiuto degli errori gravi procedurali. (La Stampa)

Potrebbe esser richiesto un nuovo procedimento contro quello che un tempo era l’uomo più potente di Hollywood. Per i giudici durante l’era del #MeToo furono chiamate in aula a testimoniare le donne sbagliate (Open)

Durante il processo l'accusa aveva chiamato a testimoniare diverse persone, come in un via vai, e non solo le due donne grandi accusatrici: l’ex assistente di produzione di Project Runway Miriam Haley e l'ex attrice Jessica Mann. (Il Giornale d'Italia)

Il produttore cinematografico si trova in carcere dove sta scontando una pena di 23 anni La Corte d’Appello ha stabilito che il giudice dello storico processo #MeToo, contro il magnate del cinema caduto in disgrazia, lo ha pregiudicato con sentenze improprie, inclusa la decisione di consentire alle donne di testimoniare su accuse che non facevano parte del caso. (LAPRESSE)