Nuovo divieto di fumo a Torino: una distanza minima di cinque metri

A Torino, una nuova norma sta per entrare in vigore, che cambierà radicalmente le abitudini dei fumatori. Questa norma, che non è ancora ufficialmente in vigore, prevede un divieto di fumare all'aperto, a meno che non si mantenga una distanza minima di cinque metri da qualsiasi altro individuo.

Il divieto e le sue implicazioni

Il divieto riguarderà non solo il fumo di sigarette, ma anche l'uso di dispositivi per svapare. Sarà applicato in tutti i luoghi pubblici, compresi i tavoli all'aperto dei ristoranti, le fermate degli autobus, i parchi e qualsiasi altro luogo di attesa o di raccolta. Per i fumatori, l'unica alternativa sarà chiedere il permesso alle persone nelle vicinanze prima di accendere una sigaretta, o misurare la distanza di cinque metri dal più vicino individuo non fumatore.

Critiche alla norma

La norma è stata criticata da alcuni come un ulteriore esempio di restrizione delle libertà individuali in nome della tutela della salute pubblica. Questo modello, secondo i critici, è stato ampiamente utilizzato durante la pandemia, quando le libertà fondamentali dell'individuo sono state progressivamente limitate per prevenire il rischio di contagio.

Il contesto storico

La decisione di Torino si inserisce in un più ampio contesto di politiche anti-fumo in Italia. Il percorso è iniziato negli anni '60 con il divieto di pubblicità delle sigarette, seguito dal divieto di fumo in alcuni locali pubblici negli anni '70. Nel 2003, con la cosiddetta "Legge Sirchia", il divieto si è esteso a quasi tutti i locali pubblici. Nel 2013, il divieto è stato esteso anche ad alcune aree esterne delle scuole, e nel 2016 a quelle ospedaliere e universitarie. Nel 2015, per la prima volta, il divieto ha riguardato anche spazi privati, come le auto in presenza di bambini e donne in gravidanza. La nuova norma di Torino rappresenta quindi un ulteriore passo in questa direzione.

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