Mario Draghi progetta il ritorno in Europa

L'INDIPENDENTE ESTERI

Negli ambienti politici europei e sui media è tornato a circolare insistentemente il nome di Mario Draghi come possibile candidato ai vertici delle istituzioni comunitarie, soprattutto dopo l’anticipazione, martedì 16 aprile, della sua attesa “Relazione sul futuro della competitività europea” che dovrebbe essere pubblicata dopo le elezioni europee di giugno e commissionatagli dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. (L'INDIPENDENTE)

La notizia riportata su altri giornali

Italian ex-premier and former European Central Bank President Mario Draghi said Tuesday that his upcoming report on boosting the EU's competitiveness will call for radical reforms. "We need a European Union that is fit for the world of today and tomorrow", Draghi said at a high-level conference on social rights in La Hulpe organised by the Belgian EU duty presidency. (L'HuffPost)

La campagna elettorale in vista delle europee di giugno ha tra i suoi interrogativi il possibile ritorno di Mario Draghi a un ruolo di prestigio nell'Ue. La presidente Ursula von der Leyen è stata ricandidata alla guida della Commissione. (Euronews Italiano)

Secondo quanto Affaritaliani.it ha appreso da fonti qualificate, il presidente francese Emmanuel Macron è irritato con Ursula von der Leyen per le posizioni sui migranti della presidente della Commissione Ue e in particolare per i viaggi a Tunisi con Giorgia Meloni». (Tempi.it)

Ricordiamoci che l’infrastruttura politica europea è nata con la promessa che una maggiore integrazione dei mercati e con certe regole di bilancio l’Europa avrebbe potuto garantire ai suoi cittadini il benessere sociale. (Il Fatto Quotidiano)

«Assolutamente sì. A partire dalla messa a terra delle risorse del Pnrr, investimenti e riforme, che in una parola significano credibilità». Di seguito l'intervista di Mariastella Gelmini a "Il Messaggero" (Azione)

L’ultimo discorso di Sua Competenza aggiunge nulla di nuovo. Rispetto ai precedenti, che avevamo commentato. L’unica novità è che – mentre i precedenti erano stati pronunciati in un contesto anglosassone – stavolta egli si è rivolto ad un pubblico leuropeo: ciò che ha messo in risalto una reale dissintonia. (Nicola Porro)