



Hanno famiglie, figli e, qualcuno, anche carriere brillanti. Eppure, ognuno di loro rappresenta una ferita aperta per l’Italia. Dal fondatore di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, ritenuto il mandante dell’omicidio Calabresi, a Sergio Tornaghi; dalla colonna Walter Alasia a Narciso Manenti, condannato all’ergastolo per l’omicidio a Bergamo dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri. Veri e propri leader in quegli anni di stragi ed esecuzioni per strada, i più difficili per Milano, per Roma e per l’intero Paese.