L’inchiesta della procura di Torino sullo striscione di Forza Nuova tira in ballo anche i leader No Pass

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L’inchiesta della procura di Torino sullo striscione di Forza Nuova tira in ballo anche i leader No Pass di Sarah Martinenghi. Nell’inchiesta sono coinvolti i dirigenti di Forza Nuova: Luigi Cortese e Stefano Saja

(La Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

Lo striscione era stato posizionato da alcuni militanti del partito di estrema destra il 22 maggio 2019, durante la campagna elettorale per le Europee. Il pubblico ministero Enzo Bucarelli ha infatti chiuso le indagini in merito ad uno striscione che era apparso, nel 2019, sul cavalcavia pedonale di corso Unità d'Italia. (TorinoToday)

Sotto la lente degli investigatori, oltre a Forza Nuova, erano finite le associazioni Rebel Firm e Legio Subalpina; si era scavato tra i contatti con le formazioni oltranziste di 'Generazione identitaria' e degli anglosassoni 'Combat18" («I combattenti di Adolf Hitler»). (La Stampa)

Saija, dirigente all’epoca dei fatti di spicco di Forza Nuova Torino, è indagato anche dalla Procura di Roma per istigazione a delinquere per un comunicato del partito pubblicato domenica scorsa. Il caso è quello di uno striscione comparso nel 2019 in città: vi si leggeva «spezza le catene dell’usura, vota fascista, vota Forza Nuova». (Corriere della Sera)

Busti di Mussolini, striscioni e simboli fascisti, erano stati gli oggetti sequestrati in larga parte, come raccontato da la Repubblica. Il caso è quello di uno striscione comparso nel 2019 in corso Unità d’Italia, sul quale era scritto: «Spezza le catene dell’usura, vota fascista, vota Forza Nuova». (Open)

Il blitz aveva permesso di ritrovare manganelli, scudi, mazze, libri e altro materiale, ma non erano emerse prove di attività di apologia del fascismo Cortese, che figura come coordinatore regionale di Forza Nuova ed esponente di un sindacato di estrema destra, avrebbe negato di essere l'autore dell'iniziativa. (La Repubblica)