«Fassino provò in altri 2 casi a rubare dei profumi». La lite con i vigilantes, poi lui avrebbe detto: «Non sapete chi sono io»

Corriere Roma ECONOMIA

Profumi. Il deputato Pd Piero Fassino sembrerebbe prediligere le essenze tra i molti articoli in vendita al duty free. Oltre al tentativo di portar via la boccetta di Chance (Chanel) che risale al 15 aprile scorso vi sono altri due episodi simili. Tutti nelle ultime settimane. E con profumi femminili. Tutti sotto osservazione da parte degli agenti di polizia dell’aeroporto (Polaria). Si tratta di un dettaglio apparentemente trascurabile eppure necessario per capire le vere ragioni della denuncia formulata dalla società che gestisce il duty free. (Corriere Roma)

Se ne è parlato anche su altri media

Rincorsa e raggiunta dalla titolare del negozio, al fine di guadagnarsi la fuga, la colpiva ripetutamente con calci e pugni procurandole lesioni in diverse parti del corpo. (Cronache Cittadine)

È tutta in un'informativa di poche pagine che i poliziotti della Polaria hanno depositato negli uffici della Procura di Civitavecchia la ricostruzione del presunto furto di una confezione di profumo in un negozio del duty free dell'aeroporto Fiumicino che sarebbe stato tentato due settimane fa dal parlamentate Piero Fassino (ilGiornale.it)

Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale. Nei giorni scorsi è emerso che dal racconto di alcuni dipendenti del negozio Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto. (Liberoquotidiano.it)

Episodio che è costato una denuncia all'ex ministro degli Esteri. (Secolo d'Italia)

Lo scorso 26 aprile, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cassino hanno arrestato una 52enne originaria del napoletano, da tempo residente a Piedimonte San Germano, già nota alle forze dell’ordine, poiché bloccata mentre si allontanava repentinamente da un’attività commerciale di Cassino dopo aver consumato un furto. (Frosinone News)

E infine sei diverse testimonianze. Prima la denuncia, poi il video. (Repubblica Roma)