Medicine cinesi 'anti-Covid', sequestrate 6mila confezioni

Le indagini dei carabinieri del Nas di Torino sono scattate lo scorso gennaio, con il ritrovamento nel centro del capoluogo piemontese di alcune decine di confezioni di medicinali cinesi all’interno di una rivendita al dettaglio di generi alimentari
Oltre seimila medicinali di origine cinese, tra cui farmaci venduti come anti Covid, sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas di Torino.
Le indagini erano partite lo scorso gennaio a seguito della scoperta, nel centro del capoluogo piemontese, di alcune decine di confezioni di medicinali cinesi all’interno di una rivendita al dettaglio di generi alimentari. (https://ilcorriere.net/)
La notizia riportata su altri giornali
Le indagini sono partite lo scorso gennaio a seguito della scoperta, nel centro del capoluogo piemontese, di alcune decine di confezioni di medicinali cinesi all’interno di una rivendita al dettaglio di generi alimentari. (Il Fatto Quotidiano)
Erano privi delle necessarie autorizzazioni di Aifa ed Ema. Le indagini erano partite lo scorso gennaio a seguito della scoperta, nel centro del capoluogo piemontese, di alcune decine di confezioni di medicinali cinesi all'interno di una rivendita al dettaglio di generi alimentari. (Video - La Stampa)
Ad autorizzarle la Procura della Repubblica di Firenze, nell'ambito di un'attività di contrasto al commercio illecito di farmaci LA RICERCA Vaccino low cost in arrivo dall'America, primi test sull'uomo. (ilmessaggero.it)

Le quasi 6.200 confezioni sequestrate avrebbero fruttato profitti indebiti stimati in oltre 60 mila euro, oltre al potenziale rischio per la salute dovuti all'assunzione di prodotti senza la doverosa valutazione delle Autorità e delle corrette modalità di produzione e conservazione Le indagini erano partite lo scorso gennaio a seguito della scoperta, nel centro del capoluogo piemontese, di alcune decine di confezioni di medicinali cinesi all'interno di una rivendita al dettaglio di generi alimentari. (Rai News)
Molti manifestanti ritengono, infatti, che Pechino sostenga il regime militare sia economicamente che politicamente (LaPresse)