Madrid critica Roma sull'aborto. Meloni: "Non dia lezioni chi è ignorante sul tema"

L'HuffPost INTERNO

Roma e Madrid litigano sull'aborto. L'emendamento al decreto Pnrr che prevede il coinvolgimento nei consultori italiani di quelle realtà del terzo settore che sostengono la maternità, viene criticato duramente da Ana Redondo, ministra per l'Uguaglianza spagnola, che punta il dito contro le "pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza" e contro "la strategia dell'estrema destra" di "minacciare per togliere diritti e frenare la parità". (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri media

Costringere la donna che vuole ricorrere all’interruzione di gravidanza a mettersi in lista d’attesa o peggio ancora a mettersi in viaggio per un’altra città o regione a causa della presenza medici obiettori. (La Stampa)

Il Partito Democratico e il Movimento 5Stelle hanno contestato l’iniziativa dicendo che rappresenta un attacco alla legge 194, quella che, dal 1978, regola il diritto all’aborto. (Corriere)

“Un attacco inaccettabile a un diritto che è già svilito, perché molte donne non riescono ad esigere questo diritto in alcune regioni governate dalla destra e da Fratelli d’Italia”. Lo ha detto a LaPresse il senatore Pd Alessandro Zan, rispondendo alle domande sull’emendamento presentato dal parlamentare di Fratelli d’Italia Lorenzo Malagola nella discussione sul decreto Pnrr. (LAPRESSE)

Mentre il Parlamento europeo, preoccupato da quanto avviene in molti Stati membri, tra cui l’Italia, e ispirato dall’espressa introduzione nella Costituzione francese, approva la Risoluzione per l’Inclusione del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, il nostro governo esprime tutta la sua distanza dai valori comuni europei con un nuovo attacco all’autonomia riproduttiva delle donne. (il manifesto)

Se così fosse, allora dovremmo trarre la conclusione che la stessa Legge 194 che contiene norme in primis “sulla tutela sociale della maternità” e poi “sull’interruzione volontaria della gravidanza”, compie lo stesso misfatto. (Avvenire)

Smentendo così i proclami di inizio legislatura con i quali la premier Meloni e la ministra Roccella affermavano: “Basta bugie, non toccheremo la legge sull’aborto”. Invece i sospetti erano legittimi, del resto quanto sia potente l’influenza dei gruppi Pro-life su Lega e Fratell… (la Repubblica)