L'Italia ha il numero di giovani inattivi più alto dell'Unione europea

Fanpage.it ECONOMIA

L’Italia ha il numero di giovani inattivi più alto dell’Unione europea Secondo le stime di Confartigianato, in Italia ci sono oltre un milione e mezzo di giovani tra i 25 e i 34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro: è il dato peggiore in Europa. A cura di Tommaso Coluzzi L'Italia è il fanalino di coda dell'Unione europea per il numero di giovani inattivi. L'allarme arriva dalla convention annuale dei giovani imprenditori di Confartigianato, che si è tenuta oggi a Roma, durante la quale sono stati rivelati dei dati aggiornati sulle difficoltà lavorative degli under 35. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altre testate

La Puglia e la Basilicata sono habitat ostili ai giovani che hanno voglia di fare, di creare un’impresa e di lavorare. È impietoso l’indice «youth-friendly», ovvero «amichevole con la gioventù», presentato ieri, a Roma, durante l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

In base ai dati pubblicati da Eurostat riferiti al 2022. Iin Italia sono il 17,7%, davanti a Romania (14,5%) e Grecia (14,1%). (LA STAMPA Finanza)

Durante l’ultimo decennio, c’è stata una significativa diminuzione della quota di giovani adulti NEET. Nel 2012 l’UE ha registrato un tasso del 16,0%, che ha raggiunto il picco nel 2013 (16,1%) per poi iniziare una costante diminuzione. (Sardegnagol)

Suona forte il campanello d’allarme in Italia per il numero dei ragazzi che nel nostro Paese non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. I cosiddetti Neet, ovvero i Not in Education, Employment or Training, consegnano infatti all’Italia la maglia nera in Europa in termini di percentuali. (Virgilio Notizie)

Un record negativo a livello europeo e con un tasso in aumento. «L'Italia è la peggiore in Ue», è l'allarme lanciato dai Giovani Imprenditori di Confartigianato. (ilGiornale.it)

Forse il termine corretto sarebbe “scoraggiati”. Un esercito di quasi 1,6 milioni di persone che non possono definirsi né disoccupati né inoccupati. (Avvenire)