Luca Barbareschi, il suo programma Rai verso lo stop: le gravi motivazioni

Luca Barbareschi sta per tornare in Rai con un programma che sta già facendo discutere, prima ancora di iniziare. Infatti, due consiglieri dell'azienda hanno scritto una lettera chiedendo lo stop del conduttore e attore, a causa di alcune sue gravi dichiarazioni, rilasciate alla vigilia della messa in onda. Barbareschi la definisce una "censura preventiva" e promette battaglia nel caso il suo programma, che non ha ancora una data, venisse bloccato. (DiLei)

Se ne è parlato anche su altri media

Il Pd pronto alla censura: chi vuole già espellere dalla Rai Secondo alcuni la conduttrice di Rai1 non avrebbe dovuto invitare l’attore, dopo che questo ha rilasciato delle dichiarazioni controverse sulle denunce per molestie delle attrici. (Liberoquotidiano.it)

«Sono seccato da queste polemiche sterili sul mio nome, forse qualcuno vuole farsi pubblicità a mie spese, come succede da quando ho aperto bocca per la prima volta. Magari adesso questi due consiglieri Rai saranno conosciuti un po’ di più, grazie a me», ragiona in un flusso continuo di pensieri e parole Luca Barbareschi, 66 anni, attore, regista, produttore, autore, conduttore nonché ex politico. (Corriere Roma)

I consiglieri Rai Francesca Bria (Pd) e Rodolfo Laganà (indipendente) hanno chiesto al Cda la sospensione del nuovo programma, condotto da Luca Barbareschi, “In barba a tutto” che dovrebbe andare in onda su Rai3. (Tuscia Web)

“Io difendo le donne. Dal ruolo fondamentale delle donne al vittimismo di Fabio Fazio. (ilGiornale.it)

Due consiglieri del consiglio di amministrazione Rai, Francesca Bria e Riccardo Laganà, hanno chiesto il blocco del programma di Luca Barbareschi a seguito delle pesanti affermazioni dell’attore sulle donne vittime di molestie. (Tvblog)

Fermare la seconda stagione di In barba a tutto, il programma di Luca Barbareschi su Rai 3: è la richiesta messa nero su bianco in una lettera alla presidente della Rai, Marinella Soldi, dai consiglieri d’amministrazione Francesca Bria (in quota Pd) e Riccardo Laganà (eletto dai dipendenti). (Il Fatto Quotidiano)