Aggredisce l'ex compagna in ospedale a Milano, tre feriti

Il Messaggero Veneto INTERNO

Un giovane incensurato di 22 anni è stato bloccato nella clinica Città Studi, a Milano, dopo aver aggredito la sua ex compagna nella struttura sanitaria. L'uomo ha ferito con un coltello due dipendenti dell'ospedale e un cittadino intervenuti per difenderla. Nessuno dei feriti è grave. L'uomo si trova ora in caserma dai Carabinieri. Secondo le prime informazioni, la lite tra i due sarebbe scoppiata prima verbalmente, e quando la donna si è rifugiata in un ufficio della clinica l'uomo ha cercato di seguirla, in modo aggressivo. (Il Messaggero Veneto)

La notizia riportata su altri media

Poi, valutando la modalità “telefonata” con cui è stato condotto l’attacco e il suo impatto limitato, ha deciso che era meglio mantenere un profilo basso, sperando che la sua assenza dai riflettori avrebbe contribuito a calmare la situazione. (L'HuffPost)

Ad attenuarne la percezione è il bias nonostante tutto ancora favorevole dei media mainstream, ma è stato raggiunto davvero un livello di guardia, oltre il quale il rischio è la ridefinizione degli equilibri di deterrenza e quindi di potere nella regione, a danno in primis di Israele ma anche degli interessi occidentali. (Nicola Porro)

Tutto quello che è accaduto negli ultimi 6 mesi, e, a maggior ragione ,negli ultimi 2-3 giorni, sta dimostrando che quella missione non gli è riuscita. Joe Biden aveva inaugurato la sua presidenza, in termini di politica estera, con il ritiro dall’Afghanistan mal gestito, contestatissimo, che, però, aveva una logica precisa: disimpegnare l’America dal Medio Oriente. (Corriere TV)

– Una premessa fondamentale: dalla Casa Bianca non emerge nemmeno uno spiffero. La Situation Room è blindata, i dossier presidenziali sono visibili solo a pochissimi privilegiati, le strategie militari avvolte da un mistero impenetrabile. (Il Faro online)

Il Presidente Joe Biden ospita il Primo Ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani per colloqui che si svolgono in un momento in cui il livello di tensione in Medio Oriente è sempre più alto. Il forte aumento dei timori per la sicurezza ha sollevato ulteriori interrogativi sulla sostenibilità della presenza militare americana in Iraq, che dura da due decenni e dalla quale sono partiti o sono stati lanciati alcuni dei droni e dei missili che sabato hanno attaccato Israele. (RaiPlay Sound)

Nelle ore successive all’attacco iraniano a Israele, non c’è stata solo la telefonata tra Biden e Benjamin Netanyahu. Volontà di evitare un’escalation. (Il Fatto Quotidiano)