Neonato morto sulla nave da crociera, la madre resta in carcere. Ma cambia l'accusa in abbandono di minore

Neonato morto sulla nave da crociera, la madre resta in carcere. Ma cambia l'accusa in abbandono di minore
Open INTERNO

È accusata di abbandono di minore e non più omicidio Chan Jheansel Pia Salahid, la 28enne filippina arrestata per la morte del figlio neonato, partorito sulla nave da crociera Silver Whisper il 17 maggio scorso. Il gip di Grosseto ha derubricato le accuse, ma ha confermato l’arresto in carcere per la ragazza. Non è stato convalidato invece il fermo per le due colleghe e compagne di cabina, ora tornare in libertà. (Open)

Se ne è parlato anche su altri media

E questo l'esito, secondo quanto apprende l'Adnkronos, della relazione preliminare del medico legale, professor Mario Gabrielli, che ha eseguito l'autopsia sulla salma del bambino all'obitorio dell'ospedale Misericordia di Grosseto (Adnkronos)

Con queste parole la Procura di Grosseto, nella giornata di venerdì 24 maggio, ha chiesto al giudice delle indagini preliminari del Tribunale “la scarcerazione immediata della madre del bambino deceduto” sulla nave da crociera “Silver Whisper“. (Il Fatto Quotidiano)

Abbandono di minore e non omicidio. Il giudice per le indagini preliminari di Grosseto ha derubricato l’accusa contestata a Chan Jheansel Pia Salahid, 28enne filippina, che era stata arrestata per la morte del piccolo. (Il Fatto Quotidiano)

Neonato morto sulla nave: tre donne in stato di fermo, scarcerata la madre

La Procura di Grosseto, nella giornata di venerdì 24 maggio, ha chiesto al giudice delle indagini preliminari del Tribunale «immediatamente la scarcerazione della madre del bambino deceduto» sulla nave da crociera «Silver Whisper», «in quanto i comportamenti contestati alla madre e alle due compagne di stanza, pur essendo sussistenti, non sono, allo stato, da mettersi in relazione causale con la morte del bambino». (corriereadriatico.it)

L’aveva chiamato Tyler. Lo ha ripetuto più volte al giudice dell’udienza di convalida. (il Fatto Nisseno)

1) nascostola gravidanza della prima, che ha affrontato il parto senza alcun ausilio medico (pure presente sulla nave) e tenuto nascosto il bambino per due giorni, privo di qualsivoglia assistenza sanitaria, di vestiti, pannolini e quant’altro utile alla gestione dei primi giorni di vita del neonato; In particolare, il sopralluogo nella cabina, la ricognizione cadaverica del bambino deceduto, l’analisi delle telecamere di sicurezza, le dichiarazioni del personale presente all’interno della nave, hanno consentito di accertare che la madre del bambino (che aveva presentato un certificato medico falso per potersi imbarcare, pur essendo al nono mese di gravidanza e dovendo affrontare sei mesi di navigazione) e le sue due compagne di stanza hanno (Grosseto Notizie)