Iuventa, il fatto non sussiste. I taxi del mare? Frottole

Il Dubbio INTERNO

La leggenda dei taxi del mare non sussiste. Dopo sette anni, si chiude la vicenda della nave Iuventa, rimasta ad arrugginire sotto sequestro, al costo di 3 milioni per lo Stato italiano, in attesa che la giustizia dimostrasse la tesi servita ai partiti di centrodestra per coniare slogan anti immigrazione da sfruttare alle urne. Una vera e propria invenzione, ad opera di ex agenti infiltrati sulla nave in cerca di un posto al sole nella Lega e in Fratelli d’Italia, che hanno poi fatto un passo indietro, ammettendo che l’unico interesse delle ong era quello di salvare vite. (Il Dubbio)

La notizia riportata su altre testate

L’accusa era di quelle che dovevano servire a chiudere il cerchio della repressione e a giustificarne la moralità perché riusciva a trovare, in un concorso criminoso, la falsa pietà dei soccorritori e i loschi affari dei trafficanti. (il manifesto)

Nessun accordo con i trafficanti. Solo fango mediatico e bugie di Stato contro attivisti e operatori umanitari che si erano imbarcati per salvare vite umane di cui a molti non importa nulla. (il manifesto)

Tra quelle due date si è snodata un’udienza preliminare definita in aula «tra le più lunghe e complesse della storia giudiziale italiana». (il manifesto)

Un salvataggio di Msf (Avvenire)

Parla Tommaso Fabbri, capo missione di Medici Senza Frontiere finito davanti al gup, insieme a 9 attivisti di Save The Children e Jugend Rettet, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. (Corriere della Sera)