Omicron, vaccini efficaci contro i casi gravi – Radio Senise Centrale

Radio Senise Centrale SALUTE

E’ così “sempre più chiaro che sia necessaria una dose di richiamo per estendere la protezione del vaccino”.

– Con Omicron gli attuali vaccini “offrono meno protezione contro le infezioni e le malattie lievi” ma “la vaccinazione continua a offrire una notevole protezione” contro ricovero e forme gravi, “soprattutto dopo una dose di richiamo”.

È necessario sviluppare una strategia a lungo termine sui tipi di vaccini necessari per gestire il Covid-19 in futuro”, viene sottolineato

Giudicato invece non sostenibile l’approccio delle dosi di richiamo multiple. (Radio Senise Centrale)

Ne parlano anche altre testate

I vaccini, dati alla mano, offrirebbero una minore protezione contro infezioni e malattie lievi dovute alla variante ma garantiscono protezione contro fasi acute della malattia e ospedalizzazione soprattutto se è già stata inoculata una dose di richiamo. (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

La procedura può essere utilizzata a due condizioni: il vaccino madre deve aver ottenuto l'autorizzazione alla commercializzazione nell'Ue; inoltre, il processo di produzione, i controlli e lo stabilimento per la produzione del vaccino adattato devono essere gli stessi, o molto simili, di quelli del vaccino madre (Today.it)

“SERVONO STUDI CLINICI PER PROVARE SUPERIORITÀ NUOVO VACCINO” – “Dovrebbero essere intrapresi studi clinici per supportare l’uso di un nuovo vaccino” anti-Covid. L’Ema ha fin dallo scorso febbraio piani che prevedono una procedura accelerata per approvare i vaccini adattati alle varianti di Sars-CoV-2 (Gazzetta di Reggio)

Secondo i dati dell’agenzia, le dosi booster dei due vaccini mostrano un’efficacia del 90% contro le ospedalizzazioni dovute alla variante e sono particolarmente efficaci nella fascia di età over 50. Inoltre, un terzo studio pubblicato su JAMA ha permesso di osservare che la dose booster evita la malattia grave provocata dall’infezione legata a Omicron (TgVerona)

Questi risultati, appena usciti in preprint, risultano estremamente incoraggianti e utili per definire nuove strategie vaccinali in rapporto alla evoluzione delle varianti di SARS-CoV-2. I risultati degli esperimenti di laboratorio, condotti in collaborazione tra Istituto Spallanzani e Istituto Gamaleya, hanno documentato che oltre il 70% delle persone vaccinate con Sputnik V mantengono un’attività neutralizzante contro Omicron, e tale attività si mantiene in buona parte anche a distanza di 3-6 mesi dalla vaccinazione. (Mediterranews)

Perché, stando alle prime spiegazioni, la capacità di rispondere alla variante Omicron da parte del vaccino russo sarebbe maggiore a quella registrata da quello americano: «Più di 2 volte superiori rispetto a 2 dosi di vaccino Pfizer (2.1 volte superiori in totale e 2.6 volte superiori 3 mesi dopo la vaccinazione)». (Il mattino di Foggia)