Fca, Pomigliano non riparte e 14 mila in Cig nel “polo” di Torino: per salvare l'auto servono subito gli incentivi

Il Messaggero ECONOMIA

A maggio, le consegne non sono arrivate a 6.500 unità, compreso l’inevaso che era da smaltire prima dell’attacco del virus.

La speranza per il settore è il ministro dell’Economia Gualtieri che ha promesso un piano organico per l’auto.

Eppure la richiesta di fare qualcosa per evitare il disastro è arrivata da tutte la parti, con tanto di conti precisi.

L’esecutivo, invece, non potrà fare a meno di scendere in campo per salvare l’auto, che è vitale per l’economia del paese (20 del Pil). (Il Messaggero)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Anche la regina del mercato italiano dell'auto, quindi, deve prostrarsi al crollo della domanda degli ultimi mesi. La produzione della Fiat Panda a Pomigliano d'Arco non riprenderà come previsto l'8 giugno prossimo: a causa della contrazione dei volumi dovuta alla crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19, la ripartenza delle linee a Pomigliano è posticipata a data da destinarsi. (Automoto.it)

È quello che sta succedendo a Pomigliano, dove si producono le Fiat Panda, le auto più vendute in Italia. Fca ha comunicato ai sindacati che la riapertura dello stabilimento, fissata per l’8 giugno, in realtà sarà rimandata a data da destinarsi. (Il Sole 24 ORE)

Lo ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a margine del Consiglio comunale. «Sulla sanità la responsabilità politica e istituzionale del presidente della Regione De Luca appare evidente e clamorosa - ha aggiunto - visti i tanti scandali e il coacervo di nebulosità che attraversa la sanità campana. (Il Mattino)

Ci auguriamo che nella seconda metà di giugno avvenga la ripartenza della produzione della Panda e il lavoro per i 4.485 lavoratori di Pomigliano".Del resto, continua il sindacalista, "tutte le case europee (e non solo) stanno ricevendo prestiti condizionati ma queste misure sono accompagnate dagli incentivi alla rottamazione. (la Repubblica)