Taglio del cuneo: il beneficio maggiore ai redditi medi, avranno tra 80 e 100 euro mensili in più

Il Sole 24 ORE INTERNO

Il maggior vantaggio dall’operazione andrà ai circa 2 milioni e mezzo di lavoratori appartenenti alle fasce di reddito comprese tra 26.600e 35 mila euro - finora escluse dal cosiddetto bonus Renzi - che avranno un beneficio che oscilla tra 100 euro a 80 euro mensili.

I nuovi beneficiari sono 4,3 milioni di lavoratori: è questo l’impatto della simulazione illustrata dai tecnici del ministero dell’economia ai leader di Cgil, Cisl e Uil convocati a palazzo Chigi. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Tutte le novità sul Bonus Renzi 2020. Analizziamo i provvedimenti e le ipotesi su cui stanno lavorando i tecnici del Mise. L’idea su cui si sta lavorando è di passare dal contributo in busta paga ad un credito di imposta che sia escluso dal calcolo dell’IRPEF. (SosTariffe)

L’intervento sul cuneo fiscale su cui il governo è al lavoro – ha detto Conte – “è il primo passo verso una riforma complessiva della riforma fiscale e in particolare dell’Irpef. Chi ha redditi fino a 33mila euro potrà contare su un beneficio appena sopra i 1.000 euro. (Il Riformista)

In pratica fino a 26.600 euro ci sarà un bonus complessivo di 100 euro mensili, che gradualmente scenderanno fino a 80 euro per chi guadagna fino a 35 mila euro per poi azzerarsi a 40 mila euro di reddito. (Il Mattino)

Dai redditi a partire dai 34 mila euro il taglio del cuneo fiscale si tradurrà in un beneficio che scende – anche in questo caso gradualmente – sotto i mille euro annui. Decisi oggi i limiti di reddito per rientrare nella detassazione: ecco per ciascuna fascia gli aumenti in busta paga che scatteranno dal 1° luglio. (La Legge per Tutti)

Importo che sopra i 35 mila euro inizia poi a calare progressivamente (vedere grafico a fianco) arrivando a 192 euro/anno a quota 39 mila euro per azzerarsi una volta raggiunti i 40 mila. E questo bonus ora viene assegnato anche a 750 mila contribuenti che arrivano sino al tetto di 28 mila euro, compresa la fascia 24.600-26.600 euro che oggi percepisce in maniera decrescente gli 80 euro. (La Stampa)

"Non soddisfa tutti ma è passo importante" dice la leader Cisl Furlan. "Un primo passo di una più generale riforma fiscale", spiega il ministro dell'Economia Gualtieri. (Il Messaggero)