Francesco Schiavone «Sandokan», il boss del clan dei casalesi si pente dopo 26 anni di carcere duro

Corriere INTERNO

Il boss del clan dei casalesi Francesco Schiavone, 70 anni, noto come «Sandokan» per la sua vaga somiglianza con la versione televisiva del pirata creato da Emilio Salgari, sta collaborando con la giustizia. La notizia, che circolava da alcuni giorni in provincia di Caserta, è stata confermata dalla Dna. I familiari tuttavia hanno preso le distanze dalla sua decisione e non hanno aderito al programma di protezione previsto per i parenti dei collaboratori di giustizia. (Corriere)

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Tutti «colpevoli» di aver raccontato la camorra, gli intrecci con la politica e l'imprenditoria. Per questo motivo tutti sotto scorta. «Questo di Schiavone è un pentimento importante: io penso che potrebbe essere il nostro Tommaso Buscetta», spiega Ruotolo, giornalista di rango e ora anche componente della segreteria nazionale del Pd. (Corriere)

Il pentimento (TERRANOSTRA | NEWS)

Cafiero de Raho, parlamentare del Movimento 5 stelle, vicepresidente della Commissione Giustizia ed ex Procuratore Nazionale Antimafia, da pubblico ministero, rappresentò l'accusa anche nel processo Spartacus contro il clan dei Casalesi, che costò l'ergastolo proprio per Schiavone, accusato di sei omicidi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Francesco Schiavone, noto come "Sandokan", collaborerà con la giustizia. Il super pentito era a capo di una delle cosche più temibili nella galassia della criminalità organizzata, quella dei casalesi: quali segreti può svelare? Poi, la politica: dalle candidature europee del Pd, che fanno ribollire i malumori interni, ai nuovi sondaggi, con la Lega in crisi. (Repubblica TV)

«Era l'11 luglio 1998 e dopo otto mesi di indagini scattò l'operazione "Yanez". All'epoca era vicequestore della polizia di Stato in servizio alla Dia, la Direzione investigativa antimafia. Dottor Sellitto, come avvenne la cattura di Francesco Schiavone?«Cercavamo Schiavone dall'inverno precedente e alcune telefonate intercettate, che probabilmente avevamo interpretato male, ci avevano fatto pensare che avesse trovato rifugio in Alta Italia. (Corriere)

"La notizia del pentimento di Schiavone per me è stata travolgente. Roberto Saviano, grande conoscitore del mondo affaristico e criminale della camorra, che ha raccontato prima di tutto nel celebre romanzo "Gomorra", commenta sui social la notizia del pentimento di Francesco Schiavone, detto Sandokan, ricordando che nel 2010, dopo l'arresto del primo figlio, lo invitò a collaborare con la giustizia. (Il Messaggero Veneto)