Casalesi, un clan senza testa

La Repubblica INTERNO

E' un clan senza testa. Il pentimento di Francesco Schiavone, Sandokan, è quello che si può definire il colpo definitivo al clan dei casalesi, o meglio ad una generazione criminale che ha segnato col sangue un territorio per più di cinquant'anni. I vecchi capi clan sono tutti in carcere a scontare ergastoli e gli altri affiliati che sono liberi, o che stanno per uscire dopo pene lievi, non sembra… (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

Sandokan ha deciso di collaborare Era uno degli "irriducibili". All'età di 70 anni, si è pentito il boss dei Casalesi Francesco Schiavone. Soprannominato Sandokan, è considerato uno dei fondatori della sanguinaria camorra della provincia di Caserta. (Today.it)

Sandokan è detenuto al 41 bis dopo la condanna nel maxi processo Spartacus: oggi è malato di cancro e da poco è stato trasferito nel carcere de L’Aquila. (LA NOTIZIA)

Detenuto in regime di 41bis, agli inizi di marzo è stato trasferito dal carcere di Parma in quello dell’Aquila per via delle sue condizioni di salute, essendo malato di tumore dal 2018. (PUPIA)

Dopo 26 anni in carcere, ha deciso di collaborare con la giustizia. Il capoclan è malato di tumore (LAPRESSE)

Uomini delle forze dell'ordine avrebbero già proposto a parenti del capoclan di entrare nel programma di protezione. Il pentimento del boss, anticipato da un quotidiano locale, Cronache di Caserta, è confermato all'Agi da fonti degli inquirenti. (Liberoquotidiano.it)

A dare notizia del “pentimento” di Schiavone è l’edizione cartacea del quotidiano Cronache di Caserta. Francesco Schiavone, detto Sandokan, considerato uno dei principali boss di camorra e capo indiscusso del clan dei casalesi, è pronto a collaborare con la giustizia. (L'Unione Sarda.it)