Negati i domiciliari a Ilaria Salis, il padre Roberto: 'Ennesima prova di forza di Orban'

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La decisione di respingere i domiciliari per Ilaria Salis e' stata "l'ennesima prova di forza del governo Orban". Cosi' ha detto Roberto Salis, il padre della donna in carcere da oltre un anno in Ungheria. "Mi pare palese – ha aggiunto Salis – che ci sia una posizione del governo ungherese di infischiarsene delle direttive europee e questo leva anche un po' il velo sulle responsabilita' del governo italiano" dato che "il governo ungherese ha deciso di perpetrare questo atteggiamento inaccettabile per uno Stato che appartiene all'Unione europea". (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri media

Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. "Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. (Il Messaggero Veneto)

Il ventitreenne è accusato di aver partecipato con Ilaria Salis agli scontri del 10 febbraio 2023 a Budapest e di aver aggredito tre neonazisti durante le celebrazioni del giorno dell’onore, che ricorda la memoria dei soldati nazisti che, nel 1945, tentarono di rompere l’assedio dell’Armata Rossa e vennero uccisi in battaglia. (La Stampa)

Se in Ungheria questa mattina è arrivato il verdetto della corte ungherese che chiude le porte ai domiciliari per Ilaria Salis, dalle nostre parti la corte d’Appello di Milano - giudici Monica Fagnoni, Stefano Caramellino e Cristina Ravera - hanno negato la consegna all’Ungheria di Gabriele Marchesi colpito da mandato di arresto europeo (emesso ad ottobre ed eseguito lo scorso 21 novembre) perché accusato di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest dell’11 febbraio 2023, insieme alla connazionale Ilaria Salis, che da quel giorno è detenuta in un carcere ungherese. (Liberoquotidiano.it)

Ilaria Salis resta in carcere: a Budapest il giudice ha respinto l’istanza per ottenere i domiciliari. La maestra 39enne di Monza, detenuta nel carcere ungherese, accusata di presunte violenze commesse nel corso di una manifestazione neonazista nella capitale ungherese l’11 febbraio 2023, è entrata oggi in aula di nuovo in catene. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Budapest, negati i domiciliari per Ilaria Salis: l'attivista in aula ancora in catene 28 marzo 2024 (Il Sole 24 ORE)

“All’inizio pensavo fossero guardie, poi ho visto i vari simboli nazisti”. Il fumettista era nel gruppo di amici, politici e sostenitori minacciati e insultati dagli estremisti di destra. (Il Fatto Quotidiano)