“Kurt Cobain mi ha spezzato il cuore”: parla Danny Goldberg, il manager dei Nirvana

«Non ho mai più ascoltato i dischi dei Nirvana dal giorno in cui Kurt Cobain è morto, il 5 aprile del 1994. La sofferenza è troppa. Può sembrare ingenuo o paradossale a chi non frequenta la musica, o a chi non ha vissuto quel periodo, ma quel giorno è come se si fosse spenta — e per sempre — la luce della speranza. Quale speranza? Quella di un mondo migliore dove la rivoluzione non partiva da qua… (la Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

La lezione più grande appresa attraverso il lutto quasi da quando sono stata cosciente è che ha uno scopo. «Negli ultimi 30 anni le mie idee sulla sua perdita sono state in uno stato di continua metamorfosi. (Vanity Fair Italia)

I Nirvana, i Denovo e... (Livesicilia.it)

A trent’anni dalla sua morte, il 5 aprile del 1994, Kurt Cobain rimane un’eterna leggenda, sia per chi l’ha vissuto in quei turbolenti anni ’90 ed è cresciuto con le sue canzoni, sia per chi è un adolescente adesso a decenni di distanza. (Corriere Roma)

Trent’anni fa in provincia non era difficile imbattersi in giovanissimi dall’aria triste, con i lunghi capelli che coprivano mezzo volto, gli occhi fissi. Indossavano camicie a scacchi aperte sulla t-shirt bianca o maglioni consunti troppo larghi, nessuna icona, quasi nessun marchio, jeans usurati strappati all’altezza del ginocchio, e scarpe di tela sdrucite e slacciate. (Il Manifesto)

La tv accesa sul derby calcistico o su quello tra Baby Gang e Simone Leoni, di sottofondo il nuovo album dei 'Vampire Weekend', ma sempre con la lacrimuccia rivolta al ricordo del musicista dei Nirvana (Rolling Stone Italia)

A 30 anni dalla scomparsa del leader dei Nirvana, Frances Bean Cobain ricorda il padre tramite un racconto personale e alcune fotografie scattate insieme Kurt Cobain bacia sua figlia, che ha appena compiuto due anni. (Corriere della Sera)