Valentino, l'allarme dei sindacati: "A sette mesi dal rogo quali certezze per i lavoratori?"

ArezzoNotizie SALUTE

Le ore decisive vanno dalle 20 del 1° aprile, quando la fabbrica è stata chiusa, a mezzanotte, quando l'allarme antincendio è scattato.

Non abbiamo la minima notizia sulle intenzioni della Valentino e quindi sul futuro dei lavoratori

La ringraziamo e l'argomento ci interessa ma prima dei soldi vogliamo discutere del futuro di questa azienda e dei suoi 160 lavoratori".

Il rogo ha portato a non poche conseguenze, i cui riflessi sono ricaduti inevitabilmente sui lavoratori. (ArezzoNotizie)

Ne parlano anche altri giornali

Reggio Emilia potrebbe diventare un laboratorio dell’occupazione di qualità, non solo di quantità». «La ripresa economica non può avvenire a costo di sacrifici umani. (La Gazzetta di Reggio)

“Dopo due anni di battaglia legale - ha affermato il segretario generale Flai-Cgil Salerno, Alferio Bottiglieri - finalmente un giudice ha cristallizzato una verità che noi sapevamo essere l’unica fin dall’inizio: la nostra delegata fu licenziata per la sua attività sindacale all’interno dello stabilimento e non per aver semplicemente violato l’area riservata ai fumatori. (Ottopagine)

Dopo il reintegro di alcuni lavoratori ex Officina dello Sport alle piscine Camalich-Neri, infatti, anche altri operatori che inizialmente erano rimasti fuori da questo primo passo sono tornati sotto contratto grazie alla nuova gestione dell'impianto nei quartieri nord della città. (LivornoToday)

Per monitorare l’applicazione dell’accordo 2019 sulla reinternalizzazione delle attività e dei lavoratori è già in programma per il 19 ottobre un incontro con la direzione aziendale. Lo dice chiaramente Cgil, rispondendo a quanto diffuso dai S.i. (La Gazzetta di Modena)

«La flessibilità in uscita, intesa come la possibilità di scegliere liberamente quando andare in pensione all'interno di un range di condizioni definite, sul modello della Riforma Dini, è più che mai attuale ed estensibile a tutta la popolazione, superando quindi i limiti dell'attuale uscita flessibile nel sistema contributivo, previsto dalla riforma Fornero con 64 anni di età, 20 anni di contributi e una pensione superiore a 2,8 volte l'assegno sociale», aggiunge spiegando che «l'introduzione di un sistema di flessibilità in uscita per la pensione, che noi proponiamo a partire dai 62 anni, o con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, di per sé non contrasterebbe con l'obiettivo di un innalzamento tendenziale dell'età media di pensionamento, e quindi con la stabilità prospettica del sistema a fronte delle trasformazioni demografiche in corso e quelle previste» La Cgil propone per «i giovani e per chi fa lavori discontinui», una "pensione di garanzia" che valorizzi i periodi senza copertura contributiva, quelli di formazione e inoccupazione legati a politiche attive, «calcolata in maniera crescente sulla base degli anni di contribuzione e di età di accesso al pensionamento». (La Stampa)

Una intesa sancita tramite la firma di un protocollo siglato con reciproca soddisfazione tra CGIL, CISL, UIL e il vicepresidente e assessore alle attività produttive Mirco Carloni. (fanoinforma)