Chi vuol essere milionario, il concorrente non sa la domanda sulla ricetta più cercata in Italia: ecco qual…

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Piccola curiosità emersa durante la puntata del quiz con Gerry Scotti, ma il concorrente era in difficoltà perché ha ammesso di non usare molto il cellulare per le ricerche. Più della carbonara, del tiramisù e delle lenticchie.

A quanto pare la ricetta più cercata su Google Italia è quella della pastiera napoletana.

Il dolce tradizionale campano è composto infatti da una pasta frolla friabile con ripieno cremoso, appunto, formato da ricotta e grano. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

Il dentista bergamasco si è fermato alla domanda numero 12: quella da 70mila euro. ravissimo Alessandro Limaroli a “Chi vuol essere milionario?”, il programma tv condotto egregiamente da Gerry Scotti. (Caffeina Magazine)

Alessandro Limaroli a ‘Chi vuol essere milionario?’, cosa si è scoperto sulla domanda da 30mila euro on ha vinto 1 milione ma Alessandro Limaroli ha senza dubbio conquistato il pubblico di Canale 5. (Caffeina Magazine)

Una domanda chiara quella posta al quiz “Chi vuol essere milionario?”: “Quale di queste metafore animalesche non trae propriamente origine dal nome di un animale?”. Il concorrente Alessandro ha dunque fatto notare che le risposte proposte non erano metafore, come indicato nella domanda, ma similitudini. (Gazzetta del Sud)

I vincitori di Chi vuol essere milionario. La prima vittoria del montepremi avvenne quando il programma si chiamava ancora Chi vuol essere miliardario ed in Italia circolavano ancora le lire. La vittoria di Davide Pavesi. (Yahoo Notizie)

Dall’altra, in molti ritengono che Alessandro sia stato molto più bravo del concorrente che si è portato a casa il milione di euro. Idolo del web. La performance di Alessandro a Chi vuol essere milionario è stata particolarmente apprezzata dal pubblico e non solo per ave segnalato la domanda errata correggendo gli autori. (Funweek)

Alessandro ha bacchettato gli autori, sottolineando un loro errore: non si trattava di metafore, ma di similitudini. Le figure retoriche richiamate dagli autori sono infatti similitudini: come le metafore mettono a confronto due concetti, ma in questo caso viene utilizzato l’avverbio di paragone “come”. (L'HuffPost)