Bari, le mani del clan sui trasporti locali: “Qui il boss decide anche le assunzioni”

La Stampa INTERNO

BARI. Il 6 settembre del 2018 gli investigatori della Mobile di Bari continuano ad ascoltare il telefono di Tommaso Lovreglio, nipote di Savino Parisi, capo indiscusso della famiglia Parisi-Palermiti egemone nel capoluogo e provincia, detentore di un unicum criminale quello della doppia affiliazione (anche alla ‘ndrangheta). Lovreglio è ritenuto dalla Dda l’uomo chiave dell’ascesa politica dell… (La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

Tuttavia a pesare sul bilancio ci sono gli effetti di due transazioni, rimaste in un cassetto, che potrebbero allargare il buco. E - sempre sulla carta - i conti del 2023 della spa comunale dei trasporti (che dovrebbero essere approvati entro giugno) dovrebbero chiudere con un attivo definito «significativo» da chi ne sta seguendo l’andamento. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Lo spaccato dell’inchiesta Codice Interno della Dda di Bari che ha portato allo scontro politico tra il sindaco Antonio Decaro (ufficialmente candidato dalla Schlein come numero due nel Sud alle Europee) e il Viminale per l’invio della commissione d’accesso al Comune, è quello di un «potere pervasivo» del clan Parisi anche nei rami periferici della macchina pubblica. (ilGiornale.it)

Quanto emerso dalle carte dell’inchiesta sul comune di Bari, con il coinvolgimento della Studio Staff, la società che ha organizzato la Concorsopoli di Allumiere, rimette, in qualche modo, “la chiesa al centro del villaggio”. (Paolo Gianlorenzo)

L’onorevole Marco Silvestroni, senatore di Fratelli d’Italia e presidente della Federazione della provincia di Roma interviene sul caso che ha coinvolto il paese collinare, invocando una indagine della commissione parlamentare antimafia. (Civonline)

Soprattutto c’erano tante incognite nel primo report, quello sui conti del 2022 presentato dall’ex presidente della società di trasporto urbano (Sabino Persichella) e che l’amministrazione comunale, guidata da Antonio Decaro, non ha mai voluto diffondere. (Corriere)

A Bari si potrebbe riscrivere un pezzo importante di storia purulenta della Regione Lazio al tempo di Nicola Zingaretti. Circolano carte che mettono assieme esperti in concorsi in modalità illecite nel capoluogo pugliese al centro dell’affaire Emiliano-De Caro con quanto accadde tempo fa con la concorsopoli del Lazio ad Allumiere, e che costò se non altro la carriera ad un pezzo grosso dell’amministrazione regionale di allora, Mauro Buschini del Pd, costretto a lasciare la presidenza del consiglio alla Pisana. (Liberoquotidiano.it)