Questi scienziati stanno usando parti di cervello umano per addestrare l'intelligenza artificiale

Per migliorare l'efficienza dei sistemi di intelligenza artificiale i ricercatori stanno sfruttando gli organoidi cerebrali, piccoli cervelli creati in laboratorio grazie alla coltivazione di cellule staminali (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ecco l’organoide Brainoware Un nuovo prodotto della bioinformatica più avanzata, si tratta di Brainoware, biomacchina che lavora come tutti gli altri computer. Smirnova (Johns Hopkins University): “Questa ricerca genererà intuizioni fondamentali sui meccanismi di apprendimento, sullo sviluppo neurale e sulle implicazioni cognitive delle malattie neurodegenerative". (Key4biz.it)

Negli ultimi anni, la crescente avanzata dell’intelligenza artificiale, con modelli di machine learning e reti neurali artificiali sempre più sofisticati, ha portato ad una rapida crescita nella richiesta di potenza di calcolo. (Il Fatto Quotidiano)

Questa settimana Nature ha pubblicato uno studio riguardante un sistema informatico ibrido costituito da hardware elettronico e un organoide cerebrale. (DDay.it)

Si chiama DeepSouth, viene sviluppato dall'Università di Sydney e una squadra di ricercatori è sul punto di completarlo. (Futuroprossimo)

Messo a punto dal Centro internazionale per i sistemi neuromorfici (ICNS) della Western Sydney University utilizza un hardware dedicato per emulare in modo efficiente grandi reti di neuroni, grazie ai 228 trilioni di operazioni sinaptiche al secondo è in grado di competere con la velocità stimata del cervello umano. (DDay.it)

Una nuova ricerca, documentata su Nature, presenta dettagliatamente un biocomputer ibrido che unisce tessuto cerebrale umano coltivato in laboratorio con circuiti convenzionali e intelligenza artificiale (Tom's Hardware Italia)