Kate Middleton e William, 13 anni di matrimonio uniti dalla malattia e dalla speranza di salvare la monarchia britannica

La speranza di una monarchia diversa Ed è proprio la speranza uno dei fil rouge che ha contrassegnato la storia d’amore fra il principe William, futuro re del Regno Unito e Kate Middleton, la commoner figlia di una ex hostess e di un ex pilota di linea. I sudditi della corona e i fan di tutto il mondo, infatti, avevano visto nella loro unione un raggio di luce che poteva squarciare le nuvole lasciate dal fallimento del matrimonio fra il principe ereditario Carlo e l’amatissima Lady D e, poi, dalla tragica scomparsa di quest’ultima nell’incidente avvenuto a Parigi nel tunnel dell’Alma. (Vanity Fair Italia)

Su altre fonti

Una favola iniziata nei primi anni Duemila, quando Kate Middleton era una semplice ragazza borghese, figlia di due ex dipendenti di British Airways convertiti in produttori di gadget per le feste di compleanno e William lo scapolo royal più ambito al mondo. (AMICA - La rivista moda donna)

Nel 2011 i Principi del Galles si sono giurati amore eterno nell'Abbazia di Westminster a Londra e quest'anno, a causa della diagnosi di cancro della futura Regina del Regno Unito, tutti i piani sono stati stravolti. (DiLei)

Davanti a loro un milione di persone e a quasi due miliardi in diretta tv. (Vanity Fair Italia)

La coppia, amatissima dai sudditi, ha poi avuto tre figli: George, che ora ha 10 anni ed è il futuro erede al trono britannico, Charlotte, 8 anni, e il piccolo Louis, di 6 anni. (Liberoquotidiano.it)

Sono passati 13 anni esatti da quell'atteso «yes, I do», promessa di amore e fedeltà fatta davanti a Dio e ai testimoni, e oggi la coppia - «nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia» - continua ad apparire più unita e solida che mai. (Vanity Fair Italia)

Quel reciproco "yes, I do" pronunciato in una abbazia di Westminster gremita di reali e celebrità, nell'immaginario collettivo, è diventato presto il nuovo, brillante capitolo di una favola d'amore che nulla avrebbe mai potuto distruggere. (Cosmopolitan)