Neuroni Alternativi, quando la ricerca scientifica diventa social

il Digitale SALUTE

Con il mio dottorato abbiamo avviato un progetto ambizioso, il progetto NEURONI ALTERNATIVI, che si propone di studiare i neuroni immaturi in un’ottica comparativa.

Ho iniziato a studiare i neuroni immaturi all’inizio del mio dottorato, ormai quasi quattro anni fa.

Chiara, come ti sei avvicinata al progetto ‘Neuroni alternativi’ e da dove nasce nello specifico l’interesse per la ricerca sui neuroni immaturi?

La raccolta, lanciata su Facebook, servirà a finanziare il progetto 'Neuroni Alternativi', che cercherà una cura alle patologie del sistema nervoso. (il Digitale)

La notizia riportata su altre testate

Candido Romano,. Sono stati creati i primi neuroni artificiali in silicio e potrebbero diventare un’arma importante in futuro per combattere le malattie causate dalla degenerazione delle cellule nervose, come ad esempio l’Alzheimer, ma anche per cercare di ripristinare le funzioni compromesse da patologie del cuore, come ad esempio l’insufficienza cardiaca. (Webnews)

Per decenni la comunità scientifica ha avuto come obiettivo proprio quello di creare neuroni artificiali che fossero in grado di rispondere ai segnali elettrici del sistema nervoso in modo simile a come fanno i neuroni reali. (Wired.it)

Si tratta del primo neurone artificiale, composto in silicio, creato in laboratorio e capace di rispondere perfettamente ai segnali del sistema nervoso. (Sky Tg24 )

Questo rende i neuroni adatti agli impianti bioelettronici da trattare malattie croniche. I ricercatori hanno modellato e derivato con successo equazioni per spiegare come i neuroni rispondono agli stimoli elettrici di altri nervi. (La Repubblica)

L’aspetto forse più peculiare della tau è che il ripiegamento anomalo della proteina si diffonde di cellula in cellula con un processo di tipo prionico, che procede cioè come una reazione a catena lungo le connessioni tra i neuroni. (lescienze.it)

Le cellule nervose appena ottenute hanno come modello i neuroni del ratto, ma la strada è ormai aperta verso ulteriori sviluppi. L'importante passo avanti verso la possibilità di riparare circuiti nervosi e ripristinare funzioni perdute è descritto sulla rivista Nature Communications. (Ticinonline)