“Mi vergogno di essere nero”, il grido inascoltato di Seid

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Seid Visin, 20 anni, talento del calcio, di origine etiope e figlio adottivo di una coppia italiana, è morto suicida lasciando dietro di sé una lettera che è un pugno allo stomaco.

Perché mette nero su bianco cosa significa vivere nel nostro Paese con la paura di essere scambiato per un immigrato.

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Ma nessun legame con il suo suicidio, basta speculazioni". Questa del giovane la si potrebbe interpretare come una lucida riflessione su una situazione difficile ma, come ha sottolineato con forza ancora il padre, "era stato uno sfogo, Seid era esasperato dal clima che si respirava all'epoca in tutto il Paese. (ilGiornale.it)

E in merito alle parole riportate da tutti i media circa lo ‘j’accuse’ contro il razzismo: “Abbiamo trovato nostro figlio impiccato e nessun messaggio vicino il suo corpo. Morte Seid Visin, il ricordo dell’ambiente Milan. (Periodico Italiano)

“l disagio e la sofferenza che sto vivendo io sono una goccia d’acqua in confronto all’oceano di sofferenza che sta vivendo chi preferisce morire anziché condurre un’esistenza nella miseria e nell’inferno. (Samp News 24)

“Mio figlio non si è ammazzato perché vittima di razzismo. È sempre stato amato e benvoluto”. (Il Fatto Quotidiano)

Oggi il padre adottivo di Seid Visin ha voluto fare chiarezza in merito al gesto tragico del figlio adottivo. Il padre ha voluto chiarire il motivo del suicidio. Enrico Ianuario. Seid Visin, ragazzo di 20 con un passato nelle giovanili del Milan, ieri è stato ritrovato senza vita nel suo appartamento. (Pianeta Milan)

Moise Kean lo ricorda sui suoi profili social con un messaggio chiaro e conciso in cui però si evince tutto il suo dolore Il giorno successivo alla notizia è comparsa una lettera in cui Seid raccontava le difficoltà affrontate a causa della discriminazione razziale. (Juventus News 24)