Ubi Banca: il delisting previsto il 18 settembre, Intesa fissa periodo per offerta residuale

Finanza.com ECONOMIA

Le azioni ordinarie di Ubi Banca saranno quindi revocate dalla quotazione a Piazza Affari (ossia opererà il Delisting) a decorreredal giorno di Borsa aperta successivo al giorno di pagamento del corrispettivo, ossia il 18 settembre.

Valeria Panigada 12 agosto 2020 - 08:58. MILANO (Finanza.com). Intesa Sanpaolo ha fissato il periodo relativo all'offerta residuale su Ubi Banca, dopo aver acquisito oltre il 90% del capitale. (Finanza.com)

Se ne è parlato anche su altri media

Banca Intesa, insieme all’Istituto per il Credito sportivo, ha sottoscritto un finanziamento di 40 milioni di euro dedicato alla riqualificazione dello stadio. Intesa San Paolo e la società bergamasca hanno annunciato un accordo dove Banca Intesa ricoprirà il ruolo di sponsor e banking partner: Intesa sarà a fianco della prima squadra e main sponsor delle formazioni del settore giovanile. (Corriere della Sera)

La proposta, prosegue Intesa Sanpaolo, vede come partner industriali il Gruppo Bonterre - Grandi Salumifici Italiani, O.P.A.S., e HP s.r.l.. (il Resto del Carlino)

L’obbligo di acquisto, che riguarda il 9,8164% residuo del capitale di Ubi, è scattato dopo che Intesa Sanpaolo, ad esito dell’Opas, ha raggiunto una partecipazione superiore al 90% ma inferiore al 95% del capitale della stessa Ubi. (Il Cittadino on line)

Ovviamente poi bisogna anche considerare la questione delisting per Ubi Banca. Il prossimo passo sarà l’assemblea del cda prevista entro metà ottobre, che dovrà nominare il nuovo board che dovrà gestire l’integrazione. (Bluerating.com)

Che cosa è scritto nella relazione semestrale di Nexi su Intesa-Ubi, Covid e non solo. Covid e Intesa-Ubi attapirano le prospettive di Nexi. “Entrambi gli istituti bancari sono gia’ partner di primaria importanza del Gruppo Nexi, pertanto non si prospettano rischi rilevanti derivanti dall’operazione sul business di Nexi”, si legge nella nota. (Startmag Web magazine)

Ferrarini ha debiti per centinaia di milioni verso banche e fornitori ma la famiglia resiste e punta sull'offerta concorrente che vedrebbe protagonista il gruppo valtellinese Pini. Le prime due banche italiane mettono sul tavolo una proposta per rilanciare il gruppo alimentare in concordato preventivo dal 2018. (Il Fatto Quotidiano)