Copia privata: tassa o equo compenso? Cos’è, chi ne beneficia e perché la paghiamo tutti

QuiFinanza ECONOMIA

Prima dell’introduzione della copia privata, non era possibile registrare copie di opere tutelate.

Cos’è la copia privata. La copia privata è il compenso che si applica sui supporti vergini, apparecchi di registrazione e memorie in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d’autore.

Il distributore è chiunque distribuisca, sia all’ingrosso che al dettaglio, in territorio italiano, apparecchi, supporti o memorie assoggettati al compenso per copia privata. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altri media

Il nuovo "tarffario" prevede leggere limature al ribasso per schede Usb, schede di memoria e supporti vergini. Il ritocco è inserito nella bozza di decreto ministeriale che il Ministero dei Beni Culturali è in procinto di approvare. (la Repubblica)

Cos’è la copia privata. Ma cos’è la “copia privata”? Il Governo si sta quindi preparando a rimodulare i compensi per copia privata che gravano su pc, tablet e altri dispositivi di memoria, in quasi tutti i casi aumentandoli. (QuiFinanza)

Oltre i 32 GB (un valore da telefonino entry level), l’equo compenso passa da 5,20 a 6,90 euro: sembra poco, ma è un aumento del 30%. L’entità del compenso tiene conto del fatto che sui supporti si possa registrare anche materiale non protetto dal diritto d’autore”. (La Stampa)

Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform, ha già aspramente criticato tali modifiche, in quanto a suo dire finiranno per penalizzare l’innovazione. Aumenta pure l’importo da pagare per i computer (si passa da 5,20 euro a 6,90 euro) mentre diminuisce quello relativo a pennini USB, schede di memoria e supporti vergini. (TuttoAndroid.net)

Assorologi definisce i nuovi compensi per copia privata una penalizzazione in misura "sproporzionata e illogica" del mercato degli smartwatch per compensarne un altro, quello della musica. (DDay.it - Digital Day)