Negati i domiciliari a Ilaria Salis

Famiglia Cristiana INTERNO

Entrata in catene e tenuta al guinzaglio per tutta l’udienza, è uscita ancora in catene. Destinazione: carcere di Budapest. Il tribunale ungherese infatti ha bocciato la richiesta degli arresti domiciliari per Ilaria Salis, la 39enne italiana in carcere in Ungheria da più di un anno con l’accusa di aver aggredito alcuni esponenti neonazisti durante in contro-corteo alla manifestazione fascista internazionale Giorno dell’onore che si tiene ogni anno a Budapest. (Famiglia Cristiana)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Budapest, 28 mar. - A Budapest, il tribunale ha respinto la richiesta di domiciliari per Ilaria Salis, l'insegnante 39enne italiana, in carcere da 13 mesi in Ungheria perché accusata di aver aggredito alcuni militanti di estrema destra. (Il Sole 24 ORE)

Il fumettista era nel gruppo di amici, politici e sostenitori minacciati e insultati dagli estremisti di destra. “All’inizio pensavo fossero guardie, poi ho visto i vari simboli nazisti”. (Il Fatto Quotidiano)

Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. Dopo essere stata portata ancora una volta in Aula catene ai polsi, alle caviglie e guinzaglio, oggi i giudici ungheresi hanno deciso anche di negarle gli arresti domiciliari. (Il Messaggero Veneto)

Il ventitreenne è accusato di aver partecipato con Ilaria Salis agli scontri del 10 febbraio 2023 a Budapest e di aver aggredito tre neonazisti durante le celebrazioni del giorno dell’onore, che ricorda la memoria dei soldati nazisti che, nel 1945, tentarono di rompere l’assedio dell’Armata Rossa e vennero uccisi in battaglia. (La Stampa)

Se in Ungheria questa mattina è arrivato il verdetto della corte ungherese che chiude le porte ai domiciliari per Ilaria Salis, dalle nostre parti la corte d’Appello di Milano - giudici Monica Fagnoni, Stefano Caramellino e Cristina Ravera - hanno negato la consegna all’Ungheria di Gabriele Marchesi colpito da mandato di arresto europeo (emesso ad ottobre ed eseguito lo scorso 21 novembre) perché accusato di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest dell’11 febbraio 2023, insieme alla connazionale Ilaria Salis, che da quel giorno è detenuta in un carcere ungherese. (Liberoquotidiano.it)

Le parole di Roberto Salis dopo l'udienza a Budapest, nella quale sono stati nuovamente negati i domiciliari per la 39enne accusata di aver aggredito due esponenti di estrema destra: "Mia figlia trattata come un cane" ascolta articolo (Sky Tg24 )