L'Italia chiede il rinvio al 2040 del bando Ue alle auto diesel e benzina

Milano Finanza INTERNO

Mercedes, Volkswagen e Bmw si sono già schierate a favore del bando nel 2035, apprezzando la chiara direzione indicata all'industria.

Così anche Volvo e Ford hanno apprezzato la decisione del Parlamento Ue

A suo giudizio, con il bando nel 2035 a benzina e diesel l'industria europea dell'auto rischia di andare fuori giri.

L'Italia chiede il rinvio al 2040 del bando alle vendite in Europa di auto diesel e benzina. (Milano Finanza)

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Ora l’Italia si associa alle richieste di altri 4 Paesi in cui esistono numerosi stabilimenti per la produzione di automobili E’ questa la richiesta che Italia, Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia hanno presentato un documento indirizzato all’Unione europea. (Il Fatto Quotidiano)

La transizione dà benefici a tutta l'Unione europea ma i costi sono diversi a seconda della struttura produttiva dei Paesi Lo fa firmando un documento insieme ad altri quattro Paesi in cui sostanzialmente ha chiesto di posticipare il bando ai motori termici. (La Gazzetta dello Sport)

Si trova a Forlì è stata inaugurata oggi alle 17 in ricordo della ginecologa scomparsa nel nulla nel marzo del 2021. LE PAROLE AL FIDANZATO: «Mi trattano come se fossi una lavapavimenti». (Trentino)

Il documento è stato fatto circolare in vista della riunione del Consiglio ambiente Ue fissata per martedì 28. A quanto si è appreso, l'Italia si è associata all'iniziativa con l'obiettivo specifico di ottenere modifiche al testo sotto esame sui veicoli commerciali, i biocarburanti e le produzioni di nicchia (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La posizione dei rappresentanti del settore è chiara: rinviare lo stop ai motori termici oppure mantenere un margine e non raggiungere il 100% Per questi autoveicoli si chiede anche di ripristinare il meccanismo per assicurare una distribuzione equa degli sforzi per ridurre le emissioni tra i produttori. (Today.it)

Per i veicoli commerciali leggeri, una diminuzione delle emissioni del 45% entro il 2030, dell’80% entro il 2035 e del 100% entro il 2040. Ora l’Italia si associa alle richieste di altri 4 Paesi in cui esistono numerosi stabilimenti per la produzione di automobili (Il Fatto Quotidiano)