Jobs Act, i tre motivi del disastro Elly Schlein

Nicola Porro INTERNO

Elly Schlein ha ufficialmente sciolto le riserve in merito alla sua posizione sulla raccolta firme organizzata dalla Cgil per il referendum contro il Jobs Act: firmerà. “Ho già detto che molti del Pd firmeranno, così come altri non lo faranno. Io mi metto tra coloro che lo faranno”. Una scelta, quella del segretario dem, che dimostra tre cose. Primo: il totale appiattimento del Pd sulle battaglie politiche e ideologiche promosse da Maurizio Landini, colui che, spesso e volentieri, in questi ultimi mesi, è parso il vero segretario dem. (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Sono passati quasi dieci anni da quando Matteo Renzi, allora premier e segretario di un Pd primo partito d’Italia, rompeva l’ultimo tabù della sinistra e approvava, ovviamente con il voto favorevole dei parlamentari dem a parte qualche mugugno nella sinistra bersaniana, il Jobs act (Il Sole 24 ORE)

La firma al referendum Cgil contro il Jobs Act? "Non è una sorpresa", dice Elly Schlein ricordando che "già nel 2015 ero in piazza con la Cgil contro l'abolizione dell'articolo 18". (Secolo d'Italia)

Le due mosse rivelano come la sinistra italiana, quella partitica e quella sindacale, preferisca abbandonarsi a una sorta di passatismo crepuscolare, trovare rifugio nel piccolo mondo antico che illusoriamente possa metterla al riparo dagli epocali stravolgimenti tecnologici e sociali del nuovo millennio che trovano principale sfogo nel mondo del lavoro. (L'HuffPost)

I quesiti sono quattro. I primi due sui licenziamenti, uno sul superamento del contratto a tutele crescenti e l’altro sull’indennizzo nelle piccole imprese, previsti dal Jobs act. Il terzo riguarda invece la reintroduzione delle causali per i contratti a termine, in questo caso il riferimento legislativo è ad una delega del Jobs act, ma anche alla norma introdotta dal governo Meloni che lascia alle parti individuali la possibilità di indicare esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva. (CittaDellaSpezia)

Renzi: "Schlein su Job Act è coerente, ma gli elettori preferiranno i partiti riformisti" 07 maggio 2024 (Il Sole 24 ORE)

Antonio Polito riprende una frase detta al Corriere da Marianna Madia, ex ministra del governo Renzi che dieci anni fa varò il Jobs act: «Una segretaria che firma un referendum contro una riforma del suo stesso partito e dice che lo fa a titolo personale, e lo fa una settimana dopo Conte e Fratoianni, cosa sembra?». (Corriere TV)