Cinque Stelle, la “fronda” chiama la scissione

AlessioPorcu.it INTERNO

Foto Giornalisti Indipendenti. Ma non è l’unico problema che i Cinque Stelle devono affrontare.

I Cinque Stelle si stanno dividendo inesorabilmente

Fuori dal Gruppo e fuori dal Movimento, dicono fonti Cinque Stelle.

Quindici “ribelli” a Palazzo Madama. Poco dopo la fronda dei Cinque Stelle (superiore al previsto) si concretizzava nel voto a Palazzo Madama.

Cinque Stelle lealisti al 100%. I deputati pentastellati della provincia di Frosinone sono schierati con Luigi Di Maio e Vito Crimi (AlessioPorcu.it)

Su altre fonti

Domande a cui rispondere ed una sana e robusta opposizione da costruire". Come naturale fu, nel 2013, candidarmi al Parlamento con il Movimento stesso", ha spiegato ieri lo stesso Di Battista, sempre via social (Adnkronos)

E credo che la maggioranza degli iscritti voterebbe no”, aggiunge. – “Meloni non farà vera opposizione: sarà un’oppsizione elettorale, non sostanziale. – “Salvini cercherà di picconare il governo ma non se la prenderà con Draghi perché un pavido. (LaPresse)

Come naturale fu, nel 2013, candidarmi al Parlamento con il Movimento stesso”, aveva spiegato nella giornata di ieri lo stesso Di Battista. “Oppormi a questo governo e dunque prendere le distanze dal Movimento che ha deciso di sostenerlo è stata per me una decisione naturale. (Liberoquotidiano.it)

Fonti del Movimento 5 stelle fanno trapelare parole di fuoco contro Alessandro Di Battista: “Farà come Renzi con Italia Viva quando ha fatto la scissione dal Pd”. Perché l’espulsione di quel pezzo di 5 stelle rimasto coerente con le idee di qualche anno fa è una ferita nella carne viva dell’intero Movimento (L'HuffPost)

E poi lì fuori ci sarebbe sempre lui, Alessandro Di Battista. Quello che non parla più a nome del Movimento, è vero, e che dopo il sì di Grillo e dei 5Stelle a Mario Draghi lo avrebbe proprio salutato, il M5S: “È finita una bellissima storia d’amore”. (Il Fatto Quotidiano)

Lavoreremo insieme per costruire un'alternativa a un governo del 'tutti dentro' e dell'austerità. Con un post su Facebook il capo politico reggente Vito Crimi mette alla porta i 15 senatori che a palazzo Madama hanno votato contro la fiducia al governo Draghi. (Adnkronos)