Di lotta e di condivisione. Giovanna Marini tra i grandi musicisti del Novecento (di M. Bernardini)

“I metalmeccanici di Torino e Milano/ puntavano in avanti tenendosi per mano/ Le voci rompevano il silenzio/ e nelle pause si sentiva il mare”. Sono alcuni, forse i più belli insieme alla loop di chitarra classica su cui poggia l’intera composizione, delle decine di versi che formano la più bella canzone politica italiana di sempre: “I treni di Reggio Calabria”, 1975, autrice per musica e testo Giovanna Marini (L'HuffPost)

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Da lì non è mai mancata con i suoi concerti per raccontare l’Italia della della protesta, della tradizione, del rito, anche a fianco di Francesco De Gregori con quale produsse l’album “Il fischio del vapore“ registrato a Spello. (LA NAZIONE)

Ieri c’è stato l’addio a Giovanna Marini, voce colta e popolare della canzone d’autore italiana. La cantautrice folk, definita la “Joan Baez italiana”, è scomparsa nella sua Roma all’età di 87 anni. La ricordiamo attraverso Lamento per la morte di Pasolini, il suo omaggio musicale al poeta che le fu amico e mentore. (Sololibri.net)

Dopo tutto è senza ombra di dubbio la più grande musicista italiana dell’ultimo mezzo secolo e si chiama Giovanna Marini. C’è una poesia di Emily Dickinson a cui pensavo spesso quando mi trovavo vicino a lei: “A nearness to tremendousness”, stare vicini a qualcosa di immenso, che ti invade e ti sovrasta – e che al tempo stesso ti sta accanto, è familiare, e ti tratta come se tu fossi un suo pari. (il manifesto)

Lo scrive Angelo Branduardi tra i tanti che dicono addio sui social a Giovanna Marini, scomparsa mercoledì a 87 anni, sintetizzando il lavoro e il valore di questa artista. ROMA. (Il Centro)

Non mi è facile scrivere di Giovanna Marini, ora che non c’è più, per almeno due ragioni. La prima, personale ed emotiva, è che non avrei mai voluto parlarne al passato; a dispetto del tempo che passava, dell’età e delle malattie, avrei desiderato che Giovanna restasse sempre con noi, a cantarci la vita delle classi subalterne con la sua voce acuta, decisa e forte quanto delicata e pietosa. (Contropiano)

È difficile dire se sia per il timbro, i colori inconfondibili della sua inconfondibile voce – strumento musicale incredibilmente duttile ed esteso – o se per la capacità di intessere linee melodiche imprendibili su schemi apparentemente semplici. (doppiozero)