Sanità in lutto: è morto il dottor Michele De Boni, primario ​del Santa Maria del Prato. Zaia: «Fu motore virtuoso dell'ospedale»

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Il Gazzettino SALUTE

È morto quest’oggi il primario della gastroenterologia del Santa Maria del Prato di Feltre Michele De Boni.

La sua professionalità ha fatto sì che il Santa Maria del Prato di Feltre sia stato indicato dalle Regione Veneto come centro di riferimento regionale per la chirurgia gastrointestinale.

Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esprime il suo cordoglio per la scomparsa del primario di gastroenterologia dell’Ospedale di Feltre (Belluno), Michele De Boni. (Il Gazzettino)

La notizia riportata su altri giornali

Il dottor Lucio Patoia è il nuovo direttore della struttura complessa di Medicina Interna dell’ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno. E’ inoltre docente presso i corsi di laurea in Infermieristica e di laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche dell’Università degli Studi di Perugia. (PerugiaToday)

Questo deve spronare l’Azienda a continuare con grande determinazione il grande lavoro svolto finora». Sempre combattivo e instancabile, il dottor De Boni è stato un punto di riferimento per tutta l’azienda. (L'Amico del Popolo)

ella mattinata di oggi, mercoledì 15 gennaio, è morto il dottor Michele De Boni, direttore del dipartimento di chirurgia oncologica gastrointestinale a valenza regionale, in seguito a una malattia che ha affrontato con grande coraggio e dignità. (Corriere Delle Alpi)

È morto quest’oggi il primario della gastroenterologia del Santa Maria del Prato di Feltre Michele De Boni. «De Boni – aggiunge Zaia – è stato un vero e proprio motore virtuoso dell’ospedale di Feltre, dell’Ulss 1 Dolomiti e della gastroenterologia veneta e non solo. (Il Gazzettino)

Ottimo Dirigente in Medicina d’Urgenza all’Ospedale di Lugo, sino al momento della pensione. «Mario Ravaglia è stato un bravo medico e un amico – scrive Verlicchi –. (Ravenna e Dintorni)

Il pronto soccorso, con oltre 43 mila accessi l’anno, è un altro punto di riferimento. Oltre 18 mila i casi oncologici trattai negli ultimi quattro anni. (La Stampa)