Operazione al cuore con l'ipnosi a scopo analgesico

il Giornale SALUTE

I sacerdoti greci ed egizi, ad esempio, la utilizzavano a scopo religioso rafforzando così la loro autorità con miracoli e guarigioni.

Nel 1957 in Italia venne praticata la prima operazione di appendicectomia con l'ipnosi e tale evento contribuì ad un'analisi più scientifica dello strumento e dei suoi campi di applicazione.

Generalmente si necessita di una politerapia farmacologica locale e sistemica a scopo analgesico e anestetico. (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

Bacino ha introdotto a Savona l’utilizzo dell’ipnosi nella pratica clinica, grazie alla collaborazione con il centro di Aritmologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti diretto dal dott. Marco Scalione e dopo aver frequentato la prestigiosa scuola italiana di ipnosi CIICS (Centro Italiano di Ipnosi Clinico Sperimentale) di Torino. (AlbengaCorsara News)

E’ quanto accaduto nella sala di Elettrofisiologia dell’Ospedale San Paolo di Savona dove è stato effettuato il primo intervento di ablazione della fibrillazione atriale con l’utilizzo di questa nuova metodica. (Responsabile Civile)

“Grazie all’ipnosi durante l’intervento è possibile ridurre drasticamente l’utilizzo di farmaci anestetici e analgesici e rendere la procedura ancor più tollerata – dichiara Bacino – L’ipnosi clinica è ancora oggi poco conosciuta e poco applicata in campo medico e in particolar modo durante le procedure interventistiche cardiologiche a scopo analgesico, ma le sue potenzialità sono straordinarie, in quanto si può ridurre al minimo l’utilizzo dei convenzionali farmaci e inoltre la procedura è resa molto più tollerabile. (Quotidiano Piemontese)

L’intervento di ablazione della fibrillazione atriale necessita di tempi che possono superare anche le 3 ore ed è necessaria generalmente una politerapia farmacologica locale e sistemica a scopo analgesico e anestetico per poter sopportare l’intervento. (OggiNotizie)

– Primo intervento di ablazione della fibrillazione atriale con l’utilizzo della ipnosi a scopo analgesico. “L’ipnosi in elettrofisiologia – dice Bacino – è senza dubbio una novità a livello internazionale e il suo utilizzo sempre più estensivo potrà migliorare drasticamente il lavoro quotidiano del cardiologo interventista”. (L'Opinionista)

«Grazie all'ipnosi durante l’intervento è possibile ridurre drasticamente l’utilizzo di farmaci anestetici e analgesici e rendere la procedura ancor più tollerata - sottolinea Luca Bacino-. L’intervento di ablazione della fibrillazione atriale necessita di tempi procedurali che possono superare anche le tre ore ed è necessaria generalmente una politerapia farmacologica locale e sistemica a scopo analgesico e anestetico per poter sopportare l’intervento. (Mediagold)