Daniele Capezzone, inchiesta-Liguria: "La diga e quel tentativo tragicomico della stampa progressista"

Liberoquotidiano.it INTERNO

Eccoci ad Occhio al Caffè, la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Non c'è dubbio, la questione di Genova domina ancora le prime pagine dei giornali, esattamente nella chiave che Libero vi ha anticipato dal primo minuto di gioco: una carta al giorno, il tentativo di dire che l'inchiesta si allarga anche se si tratta del medesimo materiale ripassato in padella". (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altre fonti

Giorgia Meloni e Giovanni Toti (Italia Oggi)

La frase su clausole e geologia, riportata nelle intercettazioni dell’inchiesta sul governatore ligure Giovanni Toti, è attribuita al gran capo di Webuild Pietro Salini da Paolo Emilio Signorini, presidente del porto, in … (Il Fatto Quotidiano)

Si aspetterà il tribunale del Riesame ma nel centrodestra la consapevolezza che tra poco occorrerà tirare una riga sull’inchiesta di Genova è sempre più marcata. Al di là della posizione a difesa di Toti espressa da Salvini, il suo partito in Liguria non nasconde la difficoltà di tenere la barra dritta in un momento in cui la situazione rischia di precipitare. (ilmessaggero.it)

I fatti risalgono allo scorso dicembre, quando la ragazza si è presentata in pronto soccorso denunciando di essere stata vittima di violenza sessuale. Agli investigatori della squadra mobile ha raccontato che tutto sarebbe accaduto al Carmine, zona da tempo sotto i riflettori delle forze dell’ordine per l’aumento di episodi di spaccio e consumo di droga. (Il Giornale d'Italia)

E più ci avviciniamo alla data delle elezioni europee di giugno, più il centrodestra può pagare nelle urne l’ennesimo scandalo politico-affaristico che già fa parlare di «nuova Tangentopoli». (L'Eco di Bergamo)

Per la Procura Massimo Leopizzi e Arthur Marashi erano i ‘capi’ dell’associazione che ricattava di fatto il Genoa garantendo la ‘pace del tifo’ in cambio di denaro gestito attraverso la società Sicurart di cui era amministratore Marashi e socio occulto Leopizzi. (Il Giornale d'Italia)