Patto di prova, stabilizzazione e libertà di accettare più impieghi

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Pochi limiti ai doppi lavori. Il Decreto Trasparenza all’articolo 8 stabilisce un principio molto importante: un datore di lavoro non può imporre al dipendente la c.d

Durata massimo del periodo di prova. Il Decreto Trasparenza ritocca la normativa sul periodo di prova.

L’articolo 7 del decreto stabilisce che, quando le parti prevedono nel contratto un periodo di prova, il patto relativo alla prova medesima non può avere una durata superiore a 6 mesi. (Open)

Ne parlano anche altri media

In particolare, il periodo di prova non può avere una durata superiore a sei mesi a meno che il contratto collettivo applicato al rapporto non preveda una durata inferiore. L’articolo 7 definisce la durata massima del periodo di prova e rafforza alcuni principi giurisprudenziali già formatisi sul tema. (Il Sole 24 ORE)

Restano fermi gli obblighi derivanti dal rispetto degli articoli 36 e 37 del D.L.vo n Il D.L.vo n. (Generazione Vincente)

Decreto Trasparenza: cosa cambia per i lavoratori, i nuovi diritti. Il Decreto Trasparenza prevede diverse novità in relazione ad eventuali periodi di prova, cumulo di impieghi, prevedibilità minima del lavoro e transizione a contratti di lavoro più sicuri (Informazione Fiscale)

In caso di rinnovo di un contratto di lavoro per lo svolgimento delle stesse mansioni, il rapporto di lavoro non può essere soggetto ad un nuovo periodo di prova. Le informazioni su CCNL, enti previdenziali, formazione, ferie e preavviso possono essere fornite al lavoratore entro trenta giorni dall'inizio della prestazione lavorativa. (Ipsoa)

Recepire una normativa europea è sicuramente importante, ma l’incoerente scelta di incrementare gli obblighi informativi senza seguire processi di digitalizzazione e quindi di semplificazione previsti dalla disciplina europea e nazionale non agevola il lavoro, anzi lo complica, lo ostacola ulteriormente ed è una vera e propria contraddizione in termini. (varesenews.it)

152/1997 estendendo la disciplina sul diritto d'informazione nei rapporti di lavoro; dall'altra introduce nuove tutele a favore dei lavoratori. Ad esempio, nei contenuti assumono rilievo le informazioni su «programmazione del lavoro» e «organizzazione del lavoro» (oggi semplificate con «orario di lavoro»). (Italia Oggi)