Alitalia, Patuanelli "particolarmente ottimista"

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Adnkronos ECONOMIA

Comunque, ricorda ancora Patuanelli, "nessuna grande compagnia ha fatto un'offerta seria di rilancio di Alitalia" anche perché la compagnia "sconta un elemento fondamentale: è troppo piccola per essere davvero una grande compagnia ma troppo grande per essere una piccola compagnia".

(Fotogramma). "E' abbastanza evidente che domani non arriveranno offerte vincolanti" per Alitalia.

In ogni caso per il futuro di Alitalia "spero ancora nell'interessamento ancora più consolidato dei soggetti che attualmente stanno cercando di costituire il consorzio". (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altre testate

Per quanto riguarda le nomine, Patuanelli ha poi affermato che l’amministratore delegato Fabrizio Salini deve essere libero di scegliere, “con metodo meritocratico, insieme al Consiglio di amministrazione”, quelle che “dovranno essere fatte per la riorganizzazione funzionale dell’azienda”. (LA NOTIZIA)

Si riunirà il 28 novembre il cda Rai che varerà le nuove nomine. Due giorni prima l’amministratore Fabrizio Salini sarà ascoltato dalla Vigilanza. (Corriere della Sera)

A dirlo, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, riferendo alla Camera sui tavoli di crisi aperti al Ministero dello Sviluppo economico, nel corso di un’informativa urgente. Su Alitalia, invece, Patuanelli ha precisato di ritenere che “ci siano le condizioni che mi fanno essere parzialmente ottimista”. (Il Fatto Quotidiano)

Le soluzioni, per Patuanelli, vanno “individuate caso per caso” attuando una “politica responsabile”. Ad oggi i tavoli aperti al Mise – ha affermato Patuanelli – sono 149, in linea purtroppo con gli ultimi 5 anni, il cui dato medio è di 151″. (QuiFinanza)

Ilva e Alitalia i tavoli più complessi "Alcuni sono permanenti e richiedono interventi strutturali". "Ilva e Alitalia sono due dei tavoli più complessi ed emergenziali che ci troviamo a gestire", ha detto Patuanelli. (Rai News)

Sconfessando le premesse che stanno alla base del piano industriale, il ministro viola il piano di servizio». Esplode sul canone Rai la grande contraddizione che porta i Cinquestelle a sconfessare le decisioni già prese e a mettere in seria difficoltà il vertice dell’azienda da loro indicato. (La Nuova Venezia)