Vaccino Covid: scoppia la grana J&J, un'iniezione non basta

QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

E come se non bastasse ecco che esplode anche la grana Johnson & Johnson.

Come detto in Italia sono circa un milione e mezzo le persone che hanno ricevuto il vaccino monodose prodotto dalla Johnson & Johnson

Così quello che doveva essere un vaccino monodose, rischia di mandare in tilt la programmazione della cosidetta dose booster.

Fino a quel momento chi ha ricevuto il vaccino Johnson & Johnson non potrà avere la seconda dose. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri media

Si tratta di 18.338 persone, che ora sono in attesa di direttive dall’Ausl di Modena, a sua volta in attesa di novità dal ministero della Salute. Nessun ricovero a Reggio Emilia e Ferrara (La Gazzetta di Modena)

Ma quanti sono i lucchesi, o comunque coloro che hanno ricevuto il vaccino J&J all’hub del Campo di Marte? Sembra che infatti dopo appena due mesi l’efficacia di. (LA NAZIONE)

Questo darebbe un 'booster' che funge come farebbe una terza dose per chi aveva fatto un vaccino mRna. Le raccomandazioni delle autorità Usa. Per i vaccinati con Johnson&Johnson l'agenzia regolatoria del farmaco Usa, Fda, ha suggerito di fare la seconda dose. (ilmessaggero.it)

In realtà non c'è, si tratta di una popolazione eterogenea composta da giovani e anziani, donne e uomini, che alcuni mesi fa volevano immunizzarsi immediatamente senza aspettare le settimane di rito per fare la seconda dose Chi ha ricevuto il vaccino J&J. (ilGiornale.it)

Tra le ipotesi anche la possibilità che per la nuova inoculazione venga utilizzato un vaccino a mRna, Pfizer o Moderna. Martedì 26 Ottobre 2021, 14:07 - Ultimo aggiornamento: 14:29. Arriva il responso dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, sulla nuova dose per i vaccinati con Johnson&Johnson. (ilmessaggero.it)

Mentre l’Ema ha dato ieri il via libera alla terza dose di Moderna per gli over 18, il dicastero di Speranza si appresta a inviare la richiesta di un parere all’Aifa su J&J, il cui esito appare già scontato dopo la lettura dei dati finiti sul tavolo dell’Fda americana, che parlano di un calo della protezione anticorpale già dopo solo due mesi dalla somministrazione (Il Piccolo)