Marte: Perseverance atterrato con successo, manda la prima immagine. Applausi e lacrime alla Nasa

Dopo gli applausi i controllori «hanno confermato che il rover, con l’elicottero Ingenuity attaccato alla pancia, è atterrato in sicurezza e gli ingegneri stanno analizzando i dati che fluiscono dal veicolo spaziale».

«L’Italia ha un ruolo da leader nell’esplorazione spaziale e nell’ambiziosissimo programma Mars Sample Return di cui il rover Perseverance è il primo capitolo», ha commentato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Presto o tardi che arrivi questo momento, il nuovo (o la nuova) Neil Armstrong dovrà coprirsi bene. Tutte missioni che permetteranno di conoscere meglio il quarto pianeta del sistema solare per distanza dal Sole, in attesa di una missione che un giorno porti anche un essere umano sulla superficie di Marte. (Il Sole 24 ORE)

L’attrito con l’aria del pianeta ha rallentato notevolmente la caduta, ma ha scaldato la capsula che protegge la sonda a oltre mille gradi. Infine, a due chilometri d’altezza, la navicella si è staccata dallo schermo protettivo posteriore e quindi dal paracadute, affidando la successiva discesa agli otto retrorazzi della Skycrane, certamente una delle più suggestive invenzioni della Nasa (TarantoBuonaSera.it)

La trentaduenne di Brusciano, lavora a Firenze all’osservatorio Arcetri dell’Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisica, ed è l’unica italiana a far parte del team dei 13 esperti del programma della Nasa. (Il Mattino)

La foto resa disponibile dalla NASA mostra l’esultanza dei membri del team del rover Perseverance dopo aver ricevuto la conferma che il veicolo spaziale è atterrato con successo su Marte. Il rover caratterizzerà la geologia del pianeta e il clima passato, aprirà la strada all’esplorazione umana del Pianeta Rosso e sarà la prima missione a raccogliere e memorizzare roccia e regolite marziane (Corriere della Sera)

E’ l’ultimo volume di una collana dedicata ai Grandi Alpinisti: da Messner a Bonatti, da Moro a Hillary, da Hannold a Cassin, vere leggende di questa disciplina. “Questa biografia è la prova che Daniele non è soltanto un ricordo, ma che è vivo e vibrante non solo per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo”, dice Renato Chiocca che seguì l’alpinista pontino nella prima spedizione sul Nanga, per girare il documentario La Montagna Nuda. (Lunanotizie)