Liberazione, la necessità della memoria

la Repubblica INTERNO

Il 25 aprile del 1945 la sollevazione antifascista delle città del Nord Italia accompagnò la liberazione del Paese da parte delle forze alleate. La lotta contro la dittatura fascista di Benito Mussolini, protagonista del patto di alleanza con la Germania nazista, fu un momento nel quale la contrapposizione fra il Bene e il Male si manifestò in maniera inequivocabile: da un lato c’erano coloro che… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti, tra gli altri, il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia, facenti parte del Corpo volontari della libertà, di attaccare i presìdi fascisti e tedeschi, imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate. (Il Giornale d'Italia)

Tra loro i rappresentanti dei collettivi studenteschi baresi. Urlano slogan contro Israele, i giornali e il Pd. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

L’Amministrazione Comunale, le Organizzazioni Combattentistiche e d’Arma, Politiche e Sindacali, nella ricorrenza del 79° Anniversario della Liberazione d’Italia, ribadiscono il significato della celebrazione del 25 Aprile, data della fine della Guerra e della Liberazione d’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista; ricordano il sacrificio dei Caduti della Resistenza in nome della libertà, dell’uguaglianza e della democrazia; commemorano altresì i Caduti in combattimento e nei campi di prigionia, tutte le vittime civili. (OglioPoNews)

CITTÀ DI CASTELLO – Città di Castello celebra con un anno di anticipo l’Ottantesimo della Liberazione: il 22 luglio del 1944 le truppe britanniche costrinsero l’esercito nazifascista alla ritirata verso il Nord d’Italia. (LA NAZIONE)

Un appuntamento, come spiega il presidente provinciale di Anpi Santino Marchiselli, che ha un significato ben preciso. Ed è bene sottolinearlo: «Il XXV Aprile è una festa civile, come ci ricordava Carlo Smuraglia, in cui si ricordano uomini e donne morte per la libertà del nostro Paese. (La Provincia Pavese)

È il primo dicembre 1943: il rettore lascia l’ateneo e incoraggia i giovani … “Studenti, non lasciate che l’oppressore disponga della vostra vita, fate risorgere i vostri battaglioni, liberate l’Italia dalla schiavitù e dall’ignominia, in questa battaglia suprema per la giustizia e per la pace nel mondo». (La Repubblica)