Medici senza frontiere torna in mare: “Mediterraneo, una catastrofe deliberata”

Avvenire INTERNO

Gli Stati membri devono garantire che venga riattivato con urgenza un meccanismo di ricerca e soccorso dedicato e proattivo, guidato dagli Stati, nel Mediterraneo centrale”.

Da inizio anno più di 500 tra uomini donne e bambini sono morti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale.

Con queste parole Claudia Lodesani, presidente di Medici senza frontiere in Italia, annuncia il ritorno in mare dell’organizzazione umanitaria. (Avvenire)

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Medici Senza Frontiere torna in mare. Da inizio anno – spiega l’ong – nel tentativo di attraversare il Mediterraneo sono morti più di 500 uomini, donne e bambini. (Il Fatto Quotidiano)

Medici Senza Frontiere (MSF) è pronta a tornare in mare con una nuova nave, la Geo Barents, per salvare le vite di migranti e rifugiati che tentano la disperata traversata dalla Libia. Torniamo in mare con la nuova nave #GeoBarents per portare SOCCORSO, CURE E UMANITÀ sulla rotta migratoria più letale al mondo, abbandonata dai governi europei. (L'HuffPost)

Di fronte alle morti incessanti e alla colpevole inazione degli Stati, siamo obbligati a tornare in mare per portare soccorso, cure e umanità, facendo la nostra parte per fermare queste tragedie evitabili", dichiara la dottoressa Claudia Lodesani, presidente di Msf (Rai News)

Con questa nota l'ong annuncia oggi il rilancio delle proprie attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale per salvare le vite di migranti e rifugiati che tentano la disperata traversata dalla Libia. (Today.it)

«Nel Mediterraneo centrale si continua a morire, in un desolante vuoto di capacità di soccorso. Queste politiche hanno lasciato alla deriva migliaia di uomini, donne e bambini, a rischio di annegare lungo il confine meridionale d’Europa». (Corriere della Sera)