Eni vola a +6% e mette nel mirino i 10 euro, sponda da rush petrolio

Finanzaonline.com ECONOMIA

Tra i singoli titoli del Ftse Mib spiccano infatti i rialzi di ENI che segna quasi +6% in area 9,73 euro, dopo che in avvio si era riavvicinata alla soglia dei 10 euro (9,918 euro).

Sprint dei titoli oil in avvio di giornata.

Trump ha affermato di aver parlato di recente con i leader sia della Russia che dell’Arabia Saudita e ritiene che i due paesi faranno un accordo per porre fine alla loro guerra dei prezzi in “pochi giorni” riportando così i prezzi più in alto. (Finanzaonline.com)

Se ne è parlato anche su altri media

Molto bene invece Mediobanca (+3,48%), tra i titoli più penalizzati del settore dall’inizio della crisi Covid-19 insieme a Unicredit. Il driver principale sui mercati oggi è stato infatti il movimento del petrolio, arrivato a un balzo del 28% in scia alle parole di Donald Trump. (Yahoo Finanza)

Barclays lima il prezzo obiettivo su Generali (+1,9% a 12,33 euro) da 16 a 15 euro. Sull’obbligazionario, lo spread Btp/Bund a 10 anni segna 190 punti da 197 punti della seduta precedente, con il rendimento del titolo italiano che si attesta all’1,46%. (Finanza Report)

Pirelli chiude in salita del 3,5% dopo il -6% circa di ieri. BANCHE contrastate, mentre lo spread del rendimento fra i titoli decennali italiani e tedeschi chiude a quota 193. (Yahoo Finanza)

Fra i titoli del risparmio gestito scattano Azimut (+2,25%) e Poste Italiane (+5,14%). Contrastati i titoli bancari: fra i due big di settore, Intesa Sanpaolo sale dello 0,21% dopo una giornata altalenante, mentre cala dell’1,18% Unicredit. (La Nuova Venezia)

Rialzi generalizzati per tutte le principali aziende: a Piazza Affari Saipem recupera il 6,7% a 2,37 euro, Tenaris il 5,9% a 5,8 euro ed Eni il 5,8% a 9,7 euro, nuovamente vicino alla soglia dei 10 euro. (Borsa Italiana)

Bene Eni +1,7%, nonostante la debolezza del greggio. Il titolo è probabilmente sostenuto dalla comunicazione Consob secondo cui, a seguito dell’adozione della soglia dell’1% di possesso azionario oltre la quale vige l’obbligo di comunicazione al mercato, la People’s Bank of China (la banca centrale cinese) ha portato in trasparenza una quota dell’1,014% nel gruppo italiano dell’energia. (Investire Oggi)