375 mld di debito pubblico da rinnovare in epoca Covid. Panetta: cancellazione destabilizzante

Milano Finanza ECONOMIA

L'acuirsi della crisi economica, cagionata dalla pandemia da Covid-19 e dalle misure di contenimento, potrebbe avere ripercussioni sulla gestione del debito pubblico.

E' quanto teme il Centro studi di Unimpresa dalla cui analisi emerge che ammonta a 375 miliardi di euro il debito pubblico da rinnovare in epoca Covid-19.

In totale i titoli di Stato in circolazione valgono 2.103 miliardi, dei quali 1.764 miliardi sono Btp, 131 miliardi Bot, 136 miliardi Cct e 71 miliardi Ctz. (Milano Finanza)

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Il secondo ha notato che “grazie alla BCE” i governi stanno potendo indebitarsi a costi molto bassi. Il governatore Christine Lagarde aveva già chiuso la vicenda, chiarendo che sul piano giuridico la cancellazione del debito non sarebbe attuabile, in quanto contrasterebbe con i Trattati. (InvestireOggi.it)

Dalla BCE, però, è arrivata la netta bocciatura dell’idea, in una battaglia che sembra già persa in partenza per l’Italia. Fine dello scontro Italia-BCE sul debito pubblico. (Money.it)

L’impennata del debito pubblico mondiale resta sotto la lente del Fondo monetario internazionale (FMI), in continuo pressing sui governi affinché si mettano al lavoro per pensare ad un percorso di riduzione. (Wall Street Italia)

"Ciò potrebbe includere la cancellazione dei titoli di Stato acquistati durante la pandemia o la proroga perpetua della loro scadenza". "Sì, ci sarà più debito pubblico, ma in realtà questa è la risposta corretta a questo tipo di emergenza", ha detto lunedì il capoeconomista della BCE, Philip Lane. (Euronews Italiano)

A fine settembre, i titoli pubblici italiani detenuti nell'ambito dei due programmi ammontavano rispettivamente a 411 e 95 miliardi, per complessivi 506 miliardi di euro (Tav. Gli attuali programmi di acquisto titoli della BCE. (la Repubblica)