La capacità di Martini di cogliere il «segno»

Avvenire INTERNO

Mi permetto piuttosto di formulare alcune risposte possibili alla domanda: perché capita ancora molto spesso che ci siano persone oggi che argomentano dicendo: «Come diceva il cardinale Martini?».

Secondo queste visioni approssimative Martini finisce per essere progressista e Giovanni Paolo II conservatore; Milano “è avanti” e Roma “è indietro”, Martini aperto e Benedetto XVI chiuso ecc.

La qualità della persona, la sua capacità comunicativa, l’attrattiva dei valori che propone suscitano un’attenzione che può diventare consenso. (Avvenire)

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Presentando la versione integrale di tutta l’iniziativa, papa Francesco ha rilanciato: «Vita, opere e parole del cardinale hanno infuso speranza e sostenuto molte persone nel loro cammino di ricerca. «Io ritengo», disse Martini aprendo il primo incontro, «che ciascuno di noi abbia in sé un non credente e un credente, che si parlano dentro, s’interrogano a vicenda». (Famiglia Cristiana)

«Carlo Maria Martini, profeta di Milano» è il titolo scelto per l'incontro organizzato per il 31 agosto in Duomo e che vuole rendere omaggio al «cardinale del dialogo» perché oltre a essere stato uomo di grande cultura teologica, fu anche attento all'intesa tra le religioni, a cominciare dall'ebraismo, i cui fedeli amava definire «fratelli maggiori». (ilGiornale.it)