Il papà di Ratzenberger vide l'incidente a Imola in TV: "Guardando il casco capii che era finita"

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Video suggerito A cura di Alessio Morra Roland Ratzenberger è stato il primo pilota a morire in un weekend di gara in Formula 1 dopo dodici anni la tragedia di Paletti, il giorno seguente si corse e morì tragicamente anche Senna. Nonostante da più parti si è sempre parlato di ‘morte dimenticata' o ‘invisibile', in realtà il ricordo del pilota austriaco è sempre vivo, e a tenerlo vivo c'è anche il papà, che ora ha 90 anni e che recentemente ha parlato con un portale tedesco e lo ha fatto con una intervista molto toccante. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri media

Servadei, che all’epoca lavorava all’ospedale ‘Bellaria’ di Bologna, era il neurochirurgo del circuito per la parte italiana e lavorava insieme ad altri specialisti come anestesista, rianimatore, ortopedico coordinati dal neurologo inglese Sid Watkins, il medico della Formula Uno. (il Resto del Carlino)

Domenica, primo maggio 1994. Quindi si era diretto verso il motorhome Williams, aveva indossato la tuta e si era preparato per il warm up. (Undici)

Perché quando accadono eventi eccezionali, belli o brutti che siano come la vittoria di un Mondiale di calcio o l’attentato alle torri gemelle, la memoria non può non fissarsi su quell’attimo. «È morto Senna». (gelocal.it)

E lo ha dimostrato anche ieri sera. Imola non lo ha mai considerato un morto di serie B. (il Resto del Carlino)

Al centro, sorvegliato da un quadro, quel letto dove Ayrton Senna dormì la sua ultima notte. Vicino c’è una lampada, poco più in là il portavaligie e l’armadio in legno chiaro. (il Resto del Carlino)

Una giornata in cui il destino portò via con sé troppo presto un campione unico, una leggenda di questo sport. Sono già passati trent'anni da quel maledetto primo maggio 1994, in cui Ayrton Senna perse la vita a causa di un incidente avvenuto durante il Gran Premio di San Marino, che si svolse a Imola (La Gazzetta dello Sport)