“Maltrattamenti aggravati”. Tredici agenti arrestati al carcere minorile Beccaria di Milano

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Maxi operazione stamattina con tredici agenti del carcere minorile Beccaria di Milano finiti in carcere con accuse di maltrattamenti, lesioni. Contestata anche la tortura e un caso di tentata violenza sessuale (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“I ragazzi si erano lamentati delle violenze della polizia? Sì, diverse volte, se ne è parlato e se ne è discusso molto attivamente. Non abbiamo fatto finta di niente, l’intervento è stato più personale e non di tipo penale”. (LAPRESSE)

– Per non lasciare segni delle violenze sui corpi dei giovani detenuti, gli agenti della polizia penitenziaria indagati utilizzavano anche sacchetti di sabbia per colpirli. E i ragazzi (le vittime sono una dozzina) sarebbero arrivati a "darsi pizzicotti per provocarsi dei lividi" proprio per lasciare una traccia in corrispondenza delle parti del corpo dove avevano subito lesioni. (IL GIORNO)

MILANO – Un’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dalla polizia nei confronti di 13 agenti della Polizia Penitenziaria, 12 dei quali tuttora in servizio presso l’Istituto penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano, accusati a vario titolo di maltrattamenti, concorso in tortura, e una tentata violenza sessuale nei confronti di un detenuto. (Livesicilia.it)

La realtà dipinta dall’ordinanza del gip Stefania Donadeo, che ha disposto l’arresto di 13 agenti della Polizia penitenziaria e la sospensione dal servizio di altri 8 per le torture inflitte ai detenuti del carcere minorile Beccaria di Milano, è quella di un "clima infernale lontano dalla premessa costituzionale della funzione rieducativa della pena". (IL GIORNO)

“I ragazzi si erano lamentati delle violenze della polizia? Sì, diverse volte, se ne è parlato e se ne è discusso molto attivamente. Non abbiamo fatto finta di niente, l’intervento è stato più personale e non di tipo penale”. (Repubblica TV)

A cura di Giorgia Venturini 2 (Fanpage.it)